La guerra degli aerei. Palermo dice stop a Catania che si rifugia da Enac. Schifani è schifato. I passeggeri di più

E adesso è scoppiata la guerra degli aerei dirottati. L’aeroporto di Palermo dice stop ai voli dirottati da Catania dopo l’incendio. Ne arrivano troppi e l’aeroporto palermitano, come in parte sta avvenendo già all’aeroporto di Comiso, sta per scoppiare e non sopportare l’improvviso incremento dei voli. Non ci sta l’aeroporto di Catania che, chiamando in causa Enac, dice che Palermo questi voli se li deve prendere, non ha libera scelta. E mentre i passeggeri sono trattati quasi da pacchi, con disagi immensi anche per i turisti che hanno già prenotato le vacanze e si vedono cancellati alcuni voli, è intervenuto il presidente della Regione, Schifani, che si dice contrariato dalla decisione assunta dall’aeroporto di Palermo. Se non è questa una commedia teatrale in salsa siciliana, cos’altro è? Ma vediamo le varie posizioni.

Aeroporto di Palermo stop a voli inizialmente previsti su Catania

Accetteremo venti voli ex Catania per domani, giovedì 20 luglio, e nessuno da venerdì a domenica”. Lo dice l’accountable manager e direttore generale di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo, Natale Chieppa, che ha coordinato le operazioni legate al blocco dell’operatività del Terminal A dell’aeroporto di Catania, dopo l’incendio in una parte dello scalo di Fontanarossa. “L’infrastruttura sta reggendo – dice Chieppa – ma per un aeroporto come Palermo che ha già di suo una crescita del 15% di traffico, il rischio è compromettere la qualità dei servizi, anche perché alcuni operatori aeroportuali stanno riscontrando difficoltà per via dell’enorme traffico e per le procedure scorrette di alcune compagnie che hanno inviato voli a Palermo senza preavviso. Siamo in continuo contatto con Enav, Enac e Assoclearance, con tutte le compagnie – conclude Chieppa – e abbiamo già comunicato che domani, giovedì 20 luglio, accetteremo al massimo venti voli ex Catania, mentre da venerdì fino a domenica non ci sarà spazio per nessun volo oltre ai nostri”. Nei giorni scorsi, ricorda Gesap, l’aeroporto di Palermo ha fatto atterrare oltre 45 voli, compresi i 330-200 di Ita con 250 persone a bordo. “Questa emergenza richiede un supplemento di lavoro e di responsabilità da parte di tutti – dice Vito Riggio, amministratore delegato di Gesap – L’aeroporto di Palermo sta reggendo bene all’aumento dei voli dovuto al blocco delle attività di Catania, ma limiteremo l’afflusso di traffico aereo, essendo già molto oltre il limite di capienza, anche per il ritardo nei lavori, che comunque vanno avanti spediti. In questi giorni di emergenza, il personale, a cui va il nostro apprezzamento, con grande fatica e stress sta fronteggiando con tutte le forze un momento eccezionale e delicato, con punte di 45 voli (90 movimenti) in più al giorno rispetto alla programmazione prevista nello scalo palermitano, già notevole per il periodo”.

L’aeroporto di Catania e l’Enac contro aeroporto di Palermo

 L’Enac rivendica il proprio ruolo di autorità nel determinare la capacità degli aeroporti siciliani a supporto dell’operatività di Catania. L’aeroporto di Catania fa sapere che “grazie alla collaborazione con il Prefetto Maria Carmela Librizzi e con il Governatore Renato Schifani, che ha richiamato tutti al senso di responsabilità comune per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, è entrato a regime il sistema di trasferimento con navette dei passeggeri verso gli scali di Comiso, Palermo e Trapani: il servizio proseguirà nei prossimi giorni”. In particolare, “in conformità alle dichiarazioni del Presidente Schifani che ha stigmatizzato la decisione della società Gesap di Palermo di limitare l’utilizzo dello scalo, l’Enac rivendica il proprio ruolo di autorità nel determinare la capacità degli aeroporti siciliani a supporto dell’operatività di Catania”, è spiegato nella nota.

La reazione del presidente della Regione, Schifani

«Non posso che stigmatizzare l’atteggiamento della direzione generale dell’aeroporto di Palermo che, senza un doveroso confronto con gli organi di controllo, ha dichiarato di non accettare più voli destinati originariamente allo scalo di Catania, ingenerando così uno stato di allarmismo e tensione sociale in quanti hanno scelto di trovare in Sicilia, simbolo dell’accoglienza, un luogo ideale per le vacanze».

Lo dichiara il presidente della Regione Renato Schifani, commentando le affermazioni del direttore generale della Gesap, la società di gestione dello scalo “Falcone-Borsellino”.

«In un momento in cui il sistema dei trasporti aerei in Sicilia – continua il governatore dell’Isola – è fortemente messo a rischio, dopo l’incendio che ha parzialmente danneggiato lo scalo di Fontanarossa, condizionando non solo la mobilità dei cittadini, ma anche incidendo fortemente in un comparto vitale dell’economia siciliana come quello turistico, non può che richiamarsi tutto il sistema della mobilità a porre in essere ogni sforzo necessario a superare la criticità del momento, in una logica di leale collaborazione istituzionale».

«La Regione, da subito – prosegue ancora Schifani – ha istituito una task-force di emergenza per potenziare e coordinare i collegamenti straordinari dagli aeroporti di Palermo, Comiso e Trapani verso Catania e messo a disposizione tutte le strutture di propria competenza come l’Ast, cui va pubblicamente il mio plauso. Voglio richiamare tutti – conclude il presidente della Regione – al senso di responsabilità comune e vigilerò su atteggiamenti e decisioni unilaterali lontani dallo spirito di cooperazione sociale che possano arrecare grave pregiudizio al superamento dei disagi di questi giorni».

Il terminal A dell’aeroporto di Catania resterà ancora chiuso

Terminal A dell’aeroporto di Catania sarà chiuso per altri 5 giorni “per favorire una migliore comunicazione con i passeggeri che potranno avere precise indicazioni sulla riprotezione dei voli”. Lo comunica Enac e Sac in una nota in merito alla situazione del terminal dello scalo, colpito da un incendio nella serata del 16 luglio. L’ente nazionale per l’aviazione civile e la società di gestione dell’aeroporto di Catania, “sono al lavoro per migliorare progressivamente l’operatività dello scalo attualmente limitata”.In particolare, si legge nella nota “è in fase di realizzazione una tensostruttura che permetterà di aumentare la capienza del Terminal C e di conseguenza il numero di voli operati ogni ora, nonché di agevolare l’attesa e le operazioni di imbarco. A breve, dunque, il numero dei voli in partenza sarà aumentato dagli attuali 2 all’ora a 4 e, successivamente, fino a 7 l’ora”.

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