LA BUONA SCUOLA VA RIPENSATA?

Pubblico un resoconto di un dibattito, avvenuto a Palermo, al Liceo di Scienze Umane ,ma non datato nelle proposte. Il  dibattito   è stato preso a caso dalla consultazione de LA BUONA SCUOLA, quando in molti abbiamo creduto che fosse data voce ai competenti del settore scuola, docenti, dirigenti,  giovani studenti. Mi chiedo ,guardando il ddl e la legge se veramente questa  assolva alle esigenze segnalate. La 107, i decreti attuativi sono da abolire?

Se lo scopo della scuola  è quello di preparare giovani coscienti e non manovrabili dal potere, basta introdurre la scuola digitale? Ma la scuola digitale assolve al PROBLEMA ANALFABETISMO DI RITORNO? LA BUONA SCUOLA SI PONE LA QUESTIONE?
Sento tanto parlare di analfabetismo digitale dei docenti, ma  mi chiedo se qualcuno parli dell’all’analfabetismo di ritorno.
In effetti, la  questione non si pone neanche e i docenti dovrebbero rispondere al primo analfabetismo.

 Non è importante se i professori universitari denuncino errori madornali negli scritti dei giovani studenti,in quanto questo porrebbe la questione di introdurre più ore di grammatica del testo, ad esempio, ma  le ore in più costano .
Si parla di competenze, che  richiedono ore specifiche di sistemi di ricerca, che non esistono.
Si accusano i docenti,  invece,  di  essere analfabeti digitalmente parlando.
Tutto in superfice e la qualità, di cui si parla, dove è visibile? I sistemi digitali sono al servizio dei contenuti e non viceversa.

La creazione, attraverso un bonus di merito non ha creato docenti di serie A e di serie B, a discrezione del dirigente scolastico, che è diventato una sorta di capo, assolvono veramente alle esigenze della scuola? Perchè non introdurre il tempo pieno ,anche nelle scuole del Mezzogiorno? Si investe realmente nella scuola?

Perché non riscriverla?

LICEO SCIENZE UMANE E LING. “D. DOLCI”

 

02/10/2014 – Liceo scienze umane e linguistico “Danilo Dolci” Palermo (Palermo)

Metodologia: pubblico confronto

Conclusioni del dibattito

nuova proposta/integrazione

Per investire davvero sulla scuola occorre investire su formazione e didattica .

nuova proposta/integrazione

Occorre affrontare temi pedagogici e proporre soluzioni di sistema : quali aspetti della didattica tradizionale possono e devono essere superati e quali sono invece patrimonio virtuoso da conservare?

nuova proposta/integrazione

Se i moduli hanno costruito un modello esemplare nella scuola primaria, perché non ripristinarli?

nuova proposta/integrazione

Se il tempo pieno è considerato un fattore costitutivo centrale dell’Istruzione perché non si ha il coraggio di indicarlo come obiettivo politico imprescindibile per il Mezzogiorno?

nuova proposta/integrazione

La riforma dovrebbe orientare i dirigenti a valorizzare il tempo dedicato a migliorare la didattica attraverso formazione e sperimentazione di nuovi strumenti e metodi.

cosa è piaciuto

Stabilizzazione del precariato /organico funzionale,possibilmente gestita con risorse aggiuntive rispetto al contratto attuale.

cosa è piaciuto

Valorizzazione del merito, possibilmente gestita con risorse aggiuntive rispetto al contratto attuale e non in modo “meccanicistico” (66% dei meritevoli)

cosa è piaciuto

La prospettiva delle scuole aperte al territorio come presidio di legalità, accoglienza e partecipazione nella comunità. Occorre maggiore autonomia per renderla praticabile.C’è la copertura economica

cosa non è piaciuto

Il documento del Governo non promette nessun nuovo investimento, ma solo la riallocazione della spesa esistente

cosa non è piaciuto

Analizzando il panorama degli studi internazionali risulta oggettivamente pressoché impossibile effettuare una valutazione dell’attività del singolo docente in modo incontestabile .

cosa non è piaciuto

Alcuni passaggi del documento sembrano informati a modelli educativi efficientisti basati sulla competitività che non hanno dato buoni risultati nei Paesi in cui sono in uso e sono ora sotto riesame

cosa manca

La riflessione su ruolo e valorizzazione del personale ATA ; il riferimento progettuale speciale verso le scuole nelle aree a rischio;presenza di figure specializzate per BES e disabili.
Rosanna Bocchieri

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