IL MUSICAL RE LEONE

Ci sono valori aggiunti nel musical Re Leone in un’epoca in cui la loro crisi sta toccando picchi altissimi.

L’opera, sia al cinema sia nei teatri è un successo planetario, vuole essere la sintesi di un grande esempio di vita.  Saggia la scelta della direzione artistica di aprire in questo modo la stagione teatrale per Ragazzi.

Applauditissimo ieri sera nelle due rappresentazioni di un confortevole Teatro Garibaldi, il musical è stato una bella lezione di principi, non solo per i piccoli ma anche per quegli adulti che li hanno accompagnati e sino alla fine hanno voluto immortalarsi con una foto con il re della savana.

Il Re Leone, per la regia di Giuseppe Spicuglia con A.S.D. Alveria twirling di Noto, è il risultato di una grande preparazione, soprattutto scenica, in cui il quadro coloratissimo grazie ai costumi, il contesto, bellissime le musiche di ispirazione sud africana, che hanno reso un prodotto artistico gradevole e coinvolgente.

Non era facile e scontato atteso che sul testo si sono impegnate le più grandi compagnie di musical del mondo con un successo al botteghino senza precedenti sinora: sei miliardi e duecento milioni di dollari.

Un record assoluto nella storia del teatro .

Immerso in un’atmosfera africana, fin dai primi minuti dello spettacolo, lo spettatore è catturato dalle coinvolgenti melodie, dalle curate coreografie, dagli affascinanti costumi, da spettacolari giochi di luce e dalle scenografe.

Durante il viaggio nel magico mondo della savana sono toccati diversi temi, che possono essere spunto di riflessione, non solo per i più piccoli, come la fame di potere che offusca il giudizio, e soprattutto l’eterna ricerca di se stessi per occupare il posto che ci compete.

Quando Simba nasce, è grande la festa nel branco dei leoni. Il cucciolo è, infatti, il figlio di Mufasa, il saggio re che ha a cuore non solo la sua specie, ma anche la pace fra tutti gli animali della foresta.

Un avvenire pieno di sfide aspetta quindi questo leoncino simpatico e pasticcione, che dovrà dimostrare fin da piccolo di avere le doti per diventare, un giorno, il nuovo sovrano. La vita di Simba cambierà alla morte di Mufasa. Il leoncino, sentendosi colpevole e inadeguato, abbandonerà il branco, ma vi tornerà ormai adolescente, dopo aver incontrato una giovane leonessa e a un misterioso stregone. Amici nuovi e inconsueti, che lo aiuteranno a riconquistare il trono, ora in mano a un malvagio zio.

Vale pena evidenziare la realizzazione scenografica di Giovanni Caleca e Martina Solieri. Direzione vocale, Corrada Fugà e Chiara Spicuglia. Le coreografie di Carola Pennavaria, Valentina Caleca, Gabriella Rossitto. Costumi di Chiara Spicuglia e Maria Amato.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it