IL CIRCOLO POZZALLO DEMOCRATICA RISPONDE

Respinta l’istanza di apertura di un nuovo circolo del Partito Democratico a Pozzallo e decisione di revocare il secondo a Vittoria. Questa la decisione della direzione provinciale del PD.

 

Il nuovo circolo Pozzallo Democratica non perde tempo a fornire una risposta, ritenendo che si tratti, ancora una volta, “del tentativo di gestire in modo autoritario il partito, senza avere alla base un minimo di legittimazione.”

 

Gli esponenti del partito ci tengono inoltre ad evidenziare che “sembra evidente che l’attuale assetto direttivo, che nasceva su presupposti che non esistono più, continui a voler esercitare una sorta di potere, fondato sulla chiusura, sull’esclusione e sulla prevaricazione, che non ha più motivo di esistere. Come può il segretario provinciale Denaro, il cui peso politico si è ridotto ad una cinquantina di voti nella propria città, dove il PD ha perso sonoramente pur avendo governato per dieci anni, pretendere di dettare regole e tempi nell’attività politica di iscritti che, da anni ormai, fanno politica attiva nel territorio e di chi ha deciso di avvicinarsi al partito? Dopo aver consegnato al centrodestra la città di Vittoria, storicamente  roccaforte della sinistra e del centrosinistra, con quale faccia e forte di quale successo politico può imporre a dei cittadini, degli elettori, dei simpatizzanti, dei futuri militanti, di seguire delle indicazioni di qualsiasi natura? “

 

Il comitato promotore del secondo circolo di Pozzallo, Pozzallo Democratica, attivo da anni nel territorio,  con i suoi 74 tesserati, i suoi simpatizzanti e sostenitori, non intende lasciarsi intimidire e respinge con determinazione quella che è per loro “l’ennesima prevaricazione di una segreteria delegittimata ed arrogante, nei confronti di chi si spende nell’esclusivo interesse del proprio territorio, lavorando per il rilancio del Partito”.

 

Il comitato pertanto chiede al segretario regionale Raciti di “ascoltare di più le molteplici voci che provengono dai territori e di rispondere alle innumerevoli richieste di chi vuole unire e non dividere, costruire e non distruggere, piuttosto che fare sponda a chi si è posto alla guida di un partito riformista e progressista, gestendolo a proprio uso e consumo e potendo vantare solo sconfitte”.

 

 

 

 

 

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