IL CENTRO DEMOCRATICO ESPRIME VICINANZA A CHI HA SCELTO DEMOCRATICAMENTE

Il partito presieduto da Bruno Tabacci, forte di 13 deputati alla Camera e che non accoglie richieste di adesione di deputati di questa Assemblea Regionale Siciliana, considerata fallita, ha preso posizione a sostegno delle popolazioni dei Comuni siciliani che si sono espressi democraticamente con i referendum popolari e con le deliberazioni dei rispettivi Consigli comunali, ora disattese dalla Regione con il solito blitz di Palazzo.
Ecco il comunicato emesso dal coordinatore per la Sicilia del CD Francesco Attaguile :
“La Regione siciliana dimostra sempre più la sua lontananza ed insensibilità rispetto alle istanze legittimamente  e democraticamente espresse dalle popolazioni e dalle loro rappresentanze istituzionali, subordinandole ancora una volta con insopportabile arroganza agli interessi dei pochi detentori di un potere ormai anacronistico.
I pretestuosi ed inconsistenti cavilli giuridici addotti per vanificare il processo di ricostruzione dal basso di una più adeguata governance territoriale, dopo il devastante e strumentale commissariamento  ormai ultratriennale delle province, confermano assoluta mancanza di sensibilità democratica e disprezzo della volontà popolare.
Il Centro Democratico e’ a fianco dei Comitati, dei Consigli comunali e degli altri organismi rappresentativi dei territori, a tutela degli stessi e per avviare, anche in Parlamento, un processo di radicale ridimensionamento dei paralizzanti accentramenti regionali, a partire dal più’ dannoso, costoso ed evidente – quello siciliano – con la redistribuzione degli attuali sproporzionati poteri regionali a nuovi Dipartimenti sub-regionali ed ai Comuni.
In attesa di un’assemblea di base presieduta dall’on.Tabacci, l’on. Mario Caruso, accompagnato dal coordinatore regionale Francesco Attaguile e dall’on. Salvatore Placenti, sarà nei prossimi giorni nelle zone interessate per concertare con chi le rappresenta le iniziative politiche e legislative del non più rinviabile iter di superamento dell’autonomia speciale, storicamente fallita”.

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