FONTANA ALL’INGRESSO DELLA CITTA’: IL CGA ACCOGLIE IL RICORSO DEL COMUNE DI POZZALLO

 

Quella fontana, brutta a vedersi, ridotta ad un ammasso di ruggine, rappresenta, a parte tutto, un pericolo costante ed incombente per gli automobilisti in transito; in caso di incidente, i quattro pesci o delfini sagomati, inopinatamente realizzati con lamierino di ferro, potrebbero perfino trasformarsi in ostacoli pericolosi e micidiali per cose e persone. Questo il pensiero del sindaco Luigi Ammatuna a pochi giorni dal suo insediamento a Palazzo di Città. Prontamente condiviso dall’assessore Francesco Gugliotta e dagli altri componenti la Giunta municipale. Detto fatto, la settimana dopo quattro operai, guanti di protezione, attrezzi e martelli, smantellano l’arrugginita fontana e, con l’ausilio di un camion dotato di piccola gru, la depositano nel magazzino comunale. Al posto dell’”opera d’arte”, il neo primo cittadino fa piazzare un albero d’ulivo. Apriti cielo. Il sindaco del tempo Roberto Ammatuna, deputato in carica al momento del “misfatto”, con riferimento ad un preesistente vincolo paesaggistico, chiede l’immediato intervento della Sovrintendenza ai Beni culturali. La partita, manco a dirsi, finisce al Tar di Catania. L’esito del ricorso è sfavorevole al Comune. Il sindaco Luigi Ammatuna non aveva alcun potere di intervenire su un sito “intoccabile”. Questa la sentenza dei giudici amministrativi. In virtù della quale, la Sovrintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa, con nota del 12.07.2012, ordina al sindaco della città della Torre di “ripristinare lo stato dei luoghi”. Obbligandolo in pratica a riposizionare in vasca i famosi quattro pesci arrugginiti. Sindaco e Giunta, a questo punto, decidono di appellarsi al Cga. Di ieri la notizia che il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, accogliendo il ricorso presentato per conto del Comune di Pozzallo dall’avvocato Emanuele Tringali del foro di Siracusa, ha messo la parola fine ad una delle tante liti sollevate da una politica vecchia e demodè, sempre pronta a disquisire sul sesso degli angeli, anziché impegnarsi a dare riposte serie e concrete ai giovani, ai disoccupati, ai pensionati.

“La sentenza del Cga – dice il sindaco Luigi Ammatuna – mette la parola fine ad un contenzioso che non aveva motivo di esistere; senza voler offendere nessuno, abbiamo semplicemente ritenuto necessario rimuovere quello che era rimasto dell’”opera d’arte”, perché, a causa del materiale utilizzato per la sua realizzazione ( lamiere in ferro) e della mancata manutenzione della struttura a continuo contatto con l’acqua, l’intero manufatto si era praticamente ridotto in un ammasso di ruggine”. 

 

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