EVENTI DI GENNAIO A SCICLI

Domenica 3 Gennaio alle 18.30 palazzo Bonelli-Patanè (via Mormina Penna) per la prima volta si aprirà al pubblico per la presentazione di un libro: Massimo Giardina e Giuseppe Pitrolo converseranno con LILLI CARBONE sulla sua nuova opera: “Rimetti a noi i nostri debiti” (Edizioni Il Minuto d’Oro), una raccolta di racconti dalla scrittura chiara, personale ed espressiva. Sono 10 storie di vite problematiche, dai risvolti umani intensi e significativi, che partono dall’esperienza e dall’osservazione diretta dell’autrice (brava assistente sociale) per mostrare realtà inaspettate o che fingiamo di non vedere e per ricordare personaggi che (nelle loro sfortune e difficoltà) hanno in effetti tanto da insegnarci. Dopo la presentazione, l’Azienda Casa Morana offrirà una degustazione dei propri prodotti preparati dallo chef Giovanni Galesi cui verranno abbinati i vini Valle dell’Acate.

Mercoledì 6 Gennaio alle 18 presso il convento della Croce sarà la volta del prof. BARTOLOMEO MINAUDA, che – con Giuseppe Pitrolo – presenterà “Scicli nel tempo. Spunti e appunti d’arte dalle memorie storiche e religiose di Scicli. Chiafura”, libro che ricapitola anni di studi dello studioso, laureatosi in architettura nel 1986 con una tesi sul quartiere rupestre di Chiafura e già autore di un ricco volume: “Le ragioni dell’arte. Instar Dei” (Albatros editore), ovvero  l’Estetica occidentale, dai Greci ai giorni nostri.

Sabato 16 Gennaio alle 18.30 presso il “Brancati” (via Mormina Penna), per iniziativa dell’associazione “Miros”, il dott. ROSARIO BLANDINO dialogherà con Franco Causarano e Giuseppe Pitrolo sul suo esordio letterario: “Alle sei del pomeriggio” (Di Nicolò Edizioni), un sorprendente e coinvolgente giallo con atmosfere fra Pietro Germi e Santo Piazzese.

Presso il “Brancati”, inoltre, è aperta fino al 31 Gennaio (orario 17-20) la collettiva “CARTOLINE DA SCICLI”, 27 quadri di piccolo formato (cm. 18 X 13) che reinventano la visione di Scicli, regalando 27 affascinanti variazioni sul tema della cittadina barocca. Si parte dalle estrose invenzioni di Pinelli, Rinzivillo e Musso. Si continua con l’esuberanza primaverile di Barbante (“Barocco e fede”) e col gatto nel barocco di Mavie Cartia. Quindi la trasognata via Mormina Penna di Loredana Amenta e il San Bartolomeo visionario di Maria Guastella. Proseguiamo con “l’elegante preziosismo di Bracchitta, che alla monocromia del fondo azzurro accosta l’essenzialità d’un ramo in oro” (E. Mandarà). Poi la finissima “S. Maria la Nova” di Lissandrello, la Scicli immersa nel verde di Chessari, l’intenso notturno di D’Orazio. Candiano e Diara si dedicano a San Matteo, simbolo di Scicli. Giovanna Gennaro col d’après “Amore e guerra” rimanda finemente alla drammaticità dei nostri tempi. Polizzi rende immortale “la nevicata del 2014” (Mimì non c’entra…). Leopardiane “Le geometrie del cielo e del mare” di Sarnari. Esplodono i colori in Zuccaro (“Palazzo Spadaro”) e in Sacco (“Un pensiero cromatico da Scicli”). Ha una levità vermeeriana il mare di Colombo; sembra affiorare dalle acque la S. Bartolomeo di Ilde Barone; ben altre atmosfere spuntano in Di Quattro (“Paesaggio di Scicli”). Robustelli evidenzia espressionisticamente l’espressionismo dei mori del Beneventano, mentre Puglisi evidenzia la “luce e lutto” del S. Luigi della chiesa Madre. E Alessandra Scifo si sofferma su un puttino della stessa chiesa, dirimpetto alla quale si trova il palazzo Fava che la Rampanti anima col volo di una colomba. Salvo Barone e Messina si dedicano ai “Mulici”: il primo ai mori, il secondo alla statua della surreale Madonna a cavallo.

L’ingresso a tutti gli eventi e alla mostra è gratuito.

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