È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DON PADRE PINO PUGLISI E LA MAFIA
13 Dic 2016 19:41
Parlare di mafia oggi, potrebbe apparire anacronistico invece è un fenomeno molto diffuso, attuale e presente un po’ in tutto il mondo. La mafia è un tipo di organizzazione criminale che viene generalmente associata alla Sicilia, ciò avviene per motivi storici poiché in tale regione c’è stata una presenza di questo contro-potere fin dal 19° secolo. La criminalità organizzata si è diffusa anche in altre regioni d’Italia come: in Calabria con il nome di ” la Ndrangheta”, in Campania ” Camorra” e in Puglia ” Sacra Corona Unita”. In Sicilia è chiamata “Cosa Nostra”, organizzazione che provocò molte vittime fra cui Don Giuseppe Puglisi, conosciuto come Padre Pino Puglisi che venne ucciso il giorno del suo 56° compleanno per il suo costante impegno evangelico e sociale.
Padre Pino Puglisi nacque il 15 settembre del 1931 a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo, da una famiglia modesta, il padre faceva il calzolaio e la madre era sarta. A 16 anni entra nel seminario palermitano, da cui uscirà sacerdote il 2 luglio del 1960. Nel 1970 divenne parroco a Godrano, un paesino di Palermo, che in quegli anni era interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose e l’opera di evangelizzazione del prete riuscì a far riconciliare le due famiglie. In seguito divenne docente di matematica e di religione. Nel 1990 divenne parroco in un quartiere di Brancaccio, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano: qui iniziò la lotta antimafia di Padre Pino Puglisi, il suo obiettivo era quello di non fare entrare i bambini che vivono per strada e che considerano i mafiosi degli idoli, attraverso attività e giochi faceva loro capire che si può ottenere rispetto anche con i propri valori senza essere criminali. In molti casi il suo obiettivo fu raggiunto e questo fu la causa principale dell’ostilità del boss, che lo consideravano un ostacolo, per questo venne ucciso davanti al portone di casa nella zona est di Palermo. Secondo la ricostruzione dei fatti Don Pino Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno bianca, sceso dall’automobile, qualcuno lo chiamò e mentre lui si voltò gli esplosero uno o più colpi alla nuca. I funerali si svolsero il 17 settembre del 1993. Secondo le indagini furono accusati e processati diversi uomini come il latitante Salvatore Grigoli oppure i fratelli Graviano, mandanti dell’omicidio che vennero condannati all’ergastolo. Sulla sua tomba, nel cimitero di Sant’Orsola sono scolpite le parole del Vangelo di Giovanni: ” nessuno ha un amore di questo: dare la vita per i propri amici”. La giustizia continua a combattere questa forma di criminalità arrestando con vari blitz i boss, come abbiamo visto recentemente ai telegiornali, l’ultimo boss è stato arrestato nel giugno di quest’anno ed è Ernesto Fazzalari, il secondo boss più pericoloso, dopo Matteo Messina Denaro, purtroppo quest’ultimo è ancora un latitante, ma siamo fiduciose nella giustizia e speriamo che con il tempo si possa cambiare la mentalità di questo mondo, ma soprattutto delle persone coinvolte nella mafia.
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Articolo redatto da: Spada Alessia e Lombardo Chiara
Classe 3 bT
Istituto Tecnico Economico & Turismo“ G. Garibaldi” Marsala
Docente referente del progetto: Teresa Titone
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