CLAUSOLA SOCIALE APPALTI PUBBLICI

“Mi rattrista dover leggere certe dichiarazioni, specie se fatte da persone che reputo in gamba e preparate come Salvatore Scannavino, segretario territoriale di Ragusa della Fisascat-Cisl, in merito all’atto di indirizzo approvato pochi giorni fa dal Consiglio comunale, sulla clausola sociale negli appalti pubblici”. Dichiara Filippo Spadola consigliere comunale dei 5 Stelle, che prosegue: “Prima di rispondere a qualsiasi comunicato stampa, sarebbe buona abitudine leggere con attenzione ciò a cui si vuole replicare, ma visto che ciò troppo spesso non viene fatto, mi vedo costretto a rispondere, punto per punto, alle dichiarazioni del segretario della  Fisascat-Cisl”. 
“Se non erro – continua Spadola – nella mia nota ho specificato, credo a chiare lettere, che ‘La gestazione di questo atto di indirizzo è stata lunga ed alquanto travagliata’, un iter durato, credo di averlo sempre scritto in quel comunicato stampa, circa otto mesi. Quindi di cosa si lamenta il segretario quando scrive: ‘Ma dov’era il consigliere Spadola, e gli altri suoi colleghi della maggioranza che ora hanno approvato l’atto, quando in maniera insistente avevamo chiesto di intervenire in questa direzione con i lavoratori del settore idrico? Perché, nessuno, allora, ha mosso un dito?’ Come dire, stavamo lavorando all’uopo. Ovviamente il segretario saprà che un atto di questo tipo non può essere retroattivo. Ma ancora, non vorrei apparire pedante, al massimo puntiglioso, ricordo a Scannavino che, sempre nella mia nota del 19 giugno scorso, ho fatto riferimento, e non a caso, ad una seduta di Commissione Trasparenza tenutasi alla fine di ottobre, quando tutti i componenti della stessa, quindi maggioranza e opposizione, ci rendemmo conto della necessità di redigere un tale atto, non per nulla, l’atto di indirizzo da me portato in Aula, è stato votato dall’unanimità, perché da tutti condiviso e sin dal primo momento. Perché Scannavino fa riferimento alla sola maggioranza? Doveva, adesso sì, invece far riferimento alla maggioranza consiliare in quanto è stata l’unica a portare in Consiglio una proposta per uniformare i capitolati d’appalto ed i bandi di gara alla formulazione della clausola sociale, ma non lo fa”.
“Mi unisco infine al suo appello di rispettare i lavoratori, sempre fatto, ed aggiungo, inoltre, di rispettare anche la verità, non è mai un bene piegarla a fini particolari. Mi riferisco – continua Spadola – alle accuse che improvvidamente Scannavino rivolge all’Amministrazione in merito ai sei lavoratori del Servizio idrico, rimasti ‘ancora senza occupazione’, scrive Scannavino nelle sua nota. Ricordo al segretario che gli accordi presi dinnanzi al prefetto sono tutt’oggi validi, infatti né l’Amministrazione si è rimangiata la parola né lo ha fatto la cooperativa Pegaso, che sino a questa mattina, ha rinnovato la sua piena disponibilità ad assorbire i sei lavoratori, anche se in un altro servizio. Qui nessuno ha intenzione di bistrattare sei famiglie, nessuno si è rimangiato la parola. Non capisco perciò questa sua voglia di ri-alimentare una polemica, che definirei superata. Non vorrei, invece, che tutta la questione riguardasse esclusivamente il tipo di mansioni da svolgere, se fosse così, mi sembra ovvio, non stiamo parlando di salvare sei posti di lavoro”.
“Credo – conclude Spadola – di esser stato estremamente esaustivo nella mia risposta, spero perciò di non dover più ritornare sull’argomento”.

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