Chiesa Santa Maria del Gesù a Scicli. C’è attesa per l’inizio dei lavori di recupero e restauro. Chiusa alle funzioni nel 2010

Firmato il contratto con l’impresa aggiudicataria dei lavori che impegneranno una somma di 800 mila euro si attende solo l’inizio delle opere che dovrà dare il direttore dei lavori, l’architetto Salvatore Tringali lo stesso che ha curato, assieme ad un gruppo di lavoro, la ricostruzione della cattedrale di Noto crollata nella primavera del 1996. Ci sono voluti nove lunghi anni per poter avviare e spendere un finanziamento che ha rischiato di tornare indietro se non si fossero accelerati negli ultimi mesi le procedure con la risoluzione di un ricorso fra le ditte appaltatrici. Chiusa nel 2010 c’è stato il rischio di perdere un pezzo del ricco patrimonio architettonico ed artistico della città di Scicli evitando di vederlo morire per incuria e disinteresse. Gli operai hanno già depositato al suo interno attrezzature e materiali.

La chiesa era stata chiusa al pubblico nel 2010.

Dapprima dimenticata  nel novero dei finanziamenti  regionali della legge sul terremoto del 1991 per il recupero di beni ecclesiastici, a Palermo si erano ricordati successivamente della sua esistenza e soprattutto della necessità di intervenire in maniera adeguata per consegnarla in sicurezza al clero ed ai fedeli. La notizia del finanziamento di 800 mila euro era arrivata dall’Assessorato regionale ai beni culturali nel mese di giugno del 2016. Il tempio, da sempre affidato alla cura dei frati francescani tanto cari alla popolazione sciclitana, era stato chiuso nel 2010 per inagibilità dopo che i tecnici comunali e la protezione civile avevano accertato danni ad alcuni degli elementi strutturali della chiesa. In particolare due pilastri abbinati della navata destra, presentavano e continuano a presentare vistose lesioni verticali, secondo i rilievi tecnici fatti allora e confermati adesso. La chiesa del Gesù, annessa al maestoso immobile che fu di Padre Gabriele Rio e che versa in stato di completo abbandono data l’impossibilità di applicare il testamento di quest’ultimo, dapprima era stata esclusa dai finanziamenti della legge 433/91 del terremoto di Santa Lucia. Ed era rimasta fuori anche dal piano delle due successive rimodulazioni che hanno interessato Scicli, quella del 1999 e quella del 2001 che all’epoca hanno portato somme per oltre 20 milioni di euro. Per sanare quella ferita nel 2016 era stato destinato un finanziamento di 800 mila euro. Sulla carta, però, perchè i soldi per anni hanno tardato a venire.

Con la decisione di chiudere la chiesa erano stati messi al sicuro le sue opere d’arte.

Il parroco dell’epoca aveva rimosso i quadri e gli arredi con l’intento di limitare i danni derivanti da un forte stato di umidità e dalle carenze strutturali in due pilastri. L’umidità e le tracce ben visibili negli arredi sacri, nei quadri e nei mobili mi hanno indotto a predisporre il trasferimento previo consenso della Sovrintendenza ai beni culturali. Ora i lavori di messa in sicurezza dell’edificio con parti della struttura interna ed esterna che presentano gravi ed evidenti indizi di potenziale cedimento e che sono curati da un prestigioso professionista, l’architetto Tringali, lo stesso cui si deve la ricostruzione della cupola della cattedrale di Noto.

Foto: i love Scicli

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