“CESSIONE” CUCCIOLO: A QUALE ETA’?

Già dall’inizio del 2013 la CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI E STATO-CITTA’ ED AUTONOMIE LOCALI mediante apposito ACCORDO aveva sancito il ” divieto di vendita e cessione, a qualsiasi titolo, di  cani e gatti di eta’  inferiore  ai  due mesi”.
Stavolta è la Regione Lombardia ad andare controcorrente innescando non poche polemiche: viene esplicitamente sancito il divieto di “destinare al commercio cani o gatti di età inferiore ai no­vanta giorni”. Ma non è l’unica ‘eccezione’; prima ancora della pubblicazione dell’Accordo anche la Regione Marche sancì il divieto di “separare i cuccioli dalla fattrice prima dei novanta giorni di vita”.
Come detto, immediate sono sorte le polemiche: l’ENCI per prima ha aspramente criticato la norma lombarda rendendosi peraltro disponibile ad incontri di carattere tecnico per cautelare il lavoro dei tantissimi allevatori.
Ma a prescindere da eventuali interessi di tipo economico/gestionale (mantenere i cuccioli per 30 giorni in più…), è importante sapere che ANMVI e veterinari comportamentalisti sono ben allineati nel definire dannoso per il benessere del cucciolo un periodo protratto fino ai 90 giorni: facendo trascorrere tutto quel tempo si rischierebbe infatti di minare l’equilibrio di una corretta socializzazione del cucciolo specie con noi umani (rischio di innesco di potenziale aggressivo, etc). Di contro (e come peraltro già sancito dal citato ‘Accordo’) evitando di scendere sotto i 60 giorni si garantisce un giusto equilibrio nel tempo trascorso con la madre.
Staremo a vedere e seguiremo l’evolversi della vicenda.

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