CAMPAGNA CONTRO LA CONCORRENZA SLEALE E L’ABUSIVISMO

Una campagna a 360 gradi contro la concorrenza sleale e l’abusivismo. Ad annunciarla, durante la visita a Ragusa nella sede provinciale di via Psaumida, è stata la responsabile nazionale della Cna Autoriparazione, Antonella Grasso, che, di fronte ai rappresentanti delle forze dell’ordine e a tutti gli operatori del settore intervenuti, ha parlato della necessità di avviare un percorso sinergico per fermare un circuito vizioso che rischia, e in parte lo già sta facendo, di mettere in ginocchio le imprese in regola, quelle che pagano le tasse e che, a un certo punto, si trovano di fronte a un bivio: chiudere o praticare l’abusivismo per evitare di finire a fondo. “Una situazione inconcepibile – ha detto Grasso – per cui è necessario adottare le opportune contromisure. E da questo momento la Cna darà il via a una campagna aggressiva e pesante affinché il problema possa essere affrontato nella maniera dovuta. Non è più il tempo di rimanere a guardare”. All’incontro hanno partecipato i vertici regionali del comparto, il presidente di Cna Autoriparazione, Giuseppe Vito Sauta, con il responsabile Salvatore Belfiore, oltre al presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, al componente della presidenza provinciale con delega all’abusivismo, Maria Carmela Modica Belviglio. L’iniziativa è stata promossa dall’Unione Cna Servizi alla comunità settore autoriparazione, presieduta da Vincenzo Canzonieri, con responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “Questo appuntamento – ha spiegato Canzonieri – ci ha consentito di fare il punto su una situazione sempre più complessa, analizzando da vicino tutte le problematiche riguardanti il fenomeno dell’abusivismo nel settore che sembra avere raggiunto livelli allarmanti e rispetto al quale è necessario trovare delle soluzioni univoche. Ecco perché abbiamo chiesto il coinvolgimento del prefetto e dei rappresentanti delle forze dell’ordine (carabinieri, polizia stradale, guardia di finanza e polizia provinciale). Lo sappiamo. Questo fenomeno è difficile da contrastare. Ma da qualche parte si deve pure cominciare. Altrimenti la strada delle imprese che oggi sono in regola è segnata”.

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