“BUONE NUOVE PER L’AGRICOLTURA SICILIANA”

La riscoperta e la valorizzazione dei grani antichi di Sicilia e l’individuazione delle giuste misure a sostegno delle aziende che compiono una scelta precisa impostando il loro lavoro in questa direzione, spesso affrontando impegnativi processi di trasformazione, fanno parte di una prospettiva virtuosa di impresa agricola consapevole e di sviluppo economico che rivendichiamo per il nostro territorio e verso la quale abbiamo ottenuto un passo avanti con l’approvazione all’unanimità in Commissione Agricoltura alla Camera, nella risoluzione del M5S.

 

La risoluzione contiene una serie di misure a sostegno della filiera del grano e del comparto cerealicolo che riguardano molto da vicino le aziende siciliane: favorire l’adozione di un Piano proteico nazionale, l’aggregazione economica e sinergie tra i diversi operatori, così come previsto dalla normativa comunitaria, e puntare su ricerca e innovazione per l’ammodernamento della filiera a partire dal settore sementiero, promuovendo la valorizzazione delle produzioni salubri e di qualità.

Tra altre proposte il MoVimento 5 stelle ha avanzato c’è anche l’implementazione di logistica e stoccaggio, per differenziare la qualità di grano duro e valorizzare il prodotto italiano all’origine, distinguendo le classi in base al contenuto di glutine e a caratteristiche chimiche e microbiologiche come ad esempio il contenuto di micotossine, residui di erbicidi come glifosato, metalli pesanti e radioattività.

 

Conosciamo da vicino i nostri produttori, pertanto sappiamo bene quali sono le difficoltà di operare su questo mercato. Ecco perché nella risoluzione, abbiamo voluto prevedere anche iniziative per assicurare all’industria di trasformazione determinati volumi e al produttore la collocazione del proprio prodotto ad un prezzo congruo, slegato dalle contrattazioni delle Borse Merci, istituendo una Commissione Unica Nazionale (già introdotta grazie a un emendamento del M5S nel decreto 51/2015), per il mercato dei cereali e incentivando gli accordi di filiera. Ci aspettiamo ora che anche il Governo sia sensibile alle esigenze dei produttori e attui al più presto l’indirizzo contenuto nella nostra risoluzione.

 

 

 

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