ARRESTATO TUNISINO CLANDESTINO RICERCATO A FERRARA

09 Lug 2010 21:24

Nella mattinata di ieri, personale del Commissariato di Vittoria interveniva in un’abitazione di via Montebello dove era stata segnalata una persona deceduta. Gli operatori, recatisi sul posto, constatavano che, effettivamente, un uomo giaceva privo di vita sul letto. Veniva fatto intervenire il medico legale, dott. Carlo Spagni, e personale della Polizia Scientifica che riusciva ad identificare il cadavere per NSIRI Mahfouadb, cittadino tunisino di 35 anni, già clandestino sul territorio nazionale e con alcuni precedenti penali. La salma non presentava segni di violenza e il magistrato di turno, dott,ssa Monica Monego, ha disposto l’autopsia per accertare le cause della morte. All’interno dell’abitazione venivano trovati altri due cittadini tunisini che venivano invitati in Commissariato per essere sentiti in merito all’accaduto. Entrambi riferivano che ieri mattina, all’atto del risveglio, constatavano che il loro connazionale era privo di vita. Sulla vicenda sono in corso indagini per chiarirne meglio i contorni .Si procedeva ad accertare la situazione dei due sul territorio dello Stato e veniva riscontrato che su uno dei due, BRAHIM Fathi (a destra nella foto), tunisino di anni 38, clandestino, pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ferrara in quanto ritenuto responsabile di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare eroina, reato perpetrato nella città emiliana fino al marzo 2010. Il medesimo, tuttavia, aveva fatto perdere le sue tracce e si era trasferito a Vittoria. Si contattava immediatamente la Squadra Mobile della Questura di Ferrara che inviava copia dell’ordinanza, datata 6 giugno 2010, e si provvedeva alla notifica dell’atto al BRAHIM che veniva poi condotto al carcere di Ragusa a disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Ferrara. All’altro straniero, ALIM Lofthi (a sinistra nella foto), cittadino tunisino di anni 27, clandestino, era stato notificato un ordine di lasciare il territorio dello Stato emesso dal Questore di Milano nel luglio 2009. L’ALIM, pertanto, veniva tratto in arresto per inottemperanza all’ordine di abbandonare il territorio italiano e tradotto al carcere di Ragusa a disposizione del magistrato di turno, dott.ssa Monica Monego.