AIUTATI 148 STRANIERI VITTIME DI TRATTA IN DIECI ANNI

Centoquarantotto persone vittime di tratta e grave sfruttamento. Assieme a loro anche 26 minori, figli delle vittime. A tutti è stato fornito un sostegno considerata la grave tipologia di sfruttamento registrata: da quella sessuale a quella lavorativa per non parlare di varie attività illegali compreso il contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non accade in un posto imprecisato. Bensì in provincia di Ragusa, in particolare nell’area della fascia trasformata Vittoria, Acate, Santa Croce Camerina, Scoglitti. Sono i dati che, in dieci anni, hanno caratterizzato l’attività della cooperativa sociale “Proxima”, aderente al consorzio Solcoop ibleo, che mercoledì 10 aprile, a Ragusa, nei locali della Scuola dello sport di via Magna Grecia, celebrerà questo particolare compleanno. “Non certo per festeggiare – afferma la presidente Ivana Tumino – quanto per denunciare la gravità del fenomeno e sensibilizzare ulteriormente le istituzioni e la società civile, favorendo la crescita di un contesto culturale e sociale che supporti l’inclusione delle persone vittime del fenomeno”. Dal 2003 ad oggi, la Proxima ha cercato di offrire alle vittime di tratta una possibilità diversa.

L’attività decennale si è orientata prevalentemente sul versante dello sfruttamento sessuale e dell’immigrazione clandestina. Per la prima tipologia sono state accolte donne provenienti dalla rete nazionale degli enti della tratta, enti che come Proxima operano sul territorio nazionale; per l’immigrazione clandestina, accoglienza a fasi alterne, dall’inizio dell’attività. Per quanto concerne, invece, l’aspetto dello sfruttamento lavorativo, l’attenzione al fenomeno è ancora relativamente giovane, appena due anni. “In questi dieci anni di attività – chiarisce Ausilia Cosentini – sono stati attivati, con il finanziamento erogato dal Dipartimento nazionale per le Pari opportunità, dal Comune di Ragusa e dalla Provincia regionale, ben quindici progetti, mediante i quali è stato possibile estendere i benefici e le attività dei programmi di protezione a 96 persone di sesso maschile e a 52 di sesso femminile. In particolare, a beneficiare degli aiuti sono stati soprattutto nigeriani (23%) ma anche egiziani (21%) senza dimenticare i rappresentanti delle nazionalità marocchina (18%) e romena (9,5%). In ordine all’età dei beneficiari, poi, si registrano tre fasce di appartenenza: quella prevalente è la fascia compresa tra i 27 e i 35 anni (49%) seguita dalla fascia compresa tra i 18 e i 26 anni (34%) e da quella over 35 (17%)”.

L’appuntamento di mercoledì 10 aprile, che vedrà la presenza di esperti del settore, a cominciare da Carlo Parini, del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa, servirà per tracciare i contorni del fenomeno nell’area iblea. “Che, purtroppo – sostiene Emanuele Bellassai – è ancora presente. Solo che mentre, in precedenza, le vittime di tratta erano persone provenienti dall’area del Maghreb, ora le presenze preponderanti sono quelle relative a soggetti della Romania o comunque dell’Est europeo. Lo sfruttamento sessuale? E’ presente nei campi, avvalorato da alcune  testimonianze. In aggiunta possiamo dire che opera, sul territorio aretuseo, la nostra Unità di strada, che è un servizio di contatto diretto con donne vittime di sfruttamento sessuale nei luoghi direttamente interessati dalla prostituzione, oltre alle diverse antenne territoriali, preposte all’emersione del fenomeno, presenti nelle province di Catania, Trapani, Enna e Caltanissetta”.

 

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