ACINI, AUTUNNO E L’AMORE DI UN NONNO.

Tradizione e nuove generazioni, sempre più su strade divergenti, possono trovare dei punti di incontro.

Soprattutto se vengono organizzati degli eventi che permettono di condividere momenti che creano dei veri e propri punti di giuntura tra generazioni e quindi mondi differenti.

I bimbi della Scuola dell’Infanzia “Arcobaleno” e “Don Bosco” dell’Istituto Comprensivo “A. Amore” di Pozzallo hanno avuto la bellissima possibilità di trascorrere una giornata all’insegna del divertimento e soprattutto a contatto con la natura.

Siamo in autunno, stagione delle vendemmie e dei raccolti, delle foglie a terra e dei paesaggi caldi. La “Festa dell’Uva”, in concomitanza con la “Festa dei Nonni”, ha fatto sperimentare ai piccoli l’esperienza della vendemmia. Pratica quasi sconosciuta e spesso associata al passato, passato in cui i nonni di oggi avevano la stessa età dei loro nipotini adesso e, con il loro stesso entusiasmo, si cimentavano in questa attività.

I bambini hanno raccolto i grappoli dell’uva direttamente dai filari delle viti che le maestre avevano precedentemente preparato e sistemato per la simulazione.

Subito dopo l’emozionante sgranatura dei grappoli che i piccoli hanno effettuato con le loro manine ponendo gli acini nei contenitori adatti per la pigiatura, una marcia di piedini allegri ha trasformato l’uva in mosto.

 I bambini hanno pigiato l’uva e imparato a fare il mosto a piedi nudi come si faceva una volta sotto lo sguardo dei nonni.

Terminata la spremitura degli acini, c’è stato ancora tanto divertimento e gioco diverso dal solito.

La Festa dell’Uva e dei Nonni ha permesso ai piccoli di divertirsi e riscoprire una tradizione antica, conviviale ed allegra come lo era nel passato, una giornata all’aria aperta, a sporcarsi le mani e le scarpe come solo i bambini sanno fare.

 Un gioco didattico unico che è piaciuto ai bimbi ed ha divertito i grandi perché ha tutto il sapore di tradizioni antiche, offrendo ai bambini la possibilità di conoscere con l’esperienza diretta il mondo della campagna, poco conosciuto ma dal quale deriva tutto quello che mangiamo e beviamo.

La Dirigente Scolastica, Professoressa Veronica Veneziano, ha espresso un sentito plauso all’iniziativa che ha visto coinvolte le famiglie, i nonni, i bambini ed i docenti in quanto: “Questo tipo di attività didattica promuove negli alunni una visione dell’alimentazione legata alla natura e all’ambiente, ma anche-ha sottolineato- che la conoscenza degli alimenti e la vendemmia possono creare relazioni positive e di crescita.”.

Il girotondo dell’uva insieme ai nonni si è rivelato fondamentale per l’apprendimento e la didattica in quanto gli alunni hanno avuto la possibilità di sperimentare, attraverso esperienze concrete, la novità, la scoperta, la bellezza e la perfezione dell’ambiente intorno a loro. L’esperire è infatti il modo migliore per apprendere.

La scuola che permette di vivere esperienze dirette, è una Scuola luogo di vita e di affetti nella quale si apprende dalle occasioni e nella quale è possibile esplorare, incontrare e saper coniugare teorie pedagogiche e semplici azioni quotidiane.

Unire l’apprendimento alla tradizione ed al rapporto con i nonni, rende l’ambiente scolastico non solo un mondo di piacevole imparare, ma anche un luogo in cui stare a proprio agio e crescere, in tutti i sensi.

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