A SCOGLITTI DEGRADO E NONCURANZA

A Scoglitti è presenta una situazione di forte degrado naturale dovuta a l’insabbiamento del porto e l’erosione distruttiva di Kamarina, all’avanzamento della costa della lanterna e i massicci rifiuti in mare, all’alterazione del regime e della qualità delle acque dell’Ippari, e soprattutto l’abbandono e la noncuranza che, in un batter d’occhio, hanno determinato una situazione sconfortante che si aggrava di giorno in giorno.

Dopo tutte le considerazioni, le proposte e le critiche dei politici locali, gli amministratori continuano a essere sordi e immobili agli stimoli esterni. Dopo il disastro di Kamarina e gli annuali insabbiamenti del porto, lo stravolgimento della costa di Scoglitti porta gravissime conseguenze alle strade del centro abitato. Eppure già da anni si registrava tale scompenso e nonostante le sollecitazioni di una parte della società civile, volte a pensare ad un progetto per arginare la situazione, l’amministrazione ha sottovalutato la gravità del problema.

“In maniera improvvisa e non meditata, senza progettualità e competenza- fanno sapere da Legambiente- si decide di togliere la sabbia e portarla via, oltre-ambiente con la tecnica del mutuo scambio, e senza l’aggravio di spese. Sembra tutto perfetto e invece dopo dieci giorni la sabbia è ancora lì: le imprese edili non la utilizzano più come materiale edile e le aziende agricole non la miscelano più con la terra per produrre le primizie in serra. Un ennesimo deludente flop, derivato da scelte distanti anni luce da politiche ambientali al passo coi tempi”.

“È finito il tempo dei rimedi temporanei e delle emergenze.- affermano da Legambiente- Bisogna progettare e programmare con le dovute valutazioni di impatto ambientale ogni intervento sulla costa. Chiediamo interventi e progetti seri per proteggere le strade, difendere il porto dall’insabbiamento, fermare le dune con vegetazione, procedere a quel recupero al danno ambientale recato alla costa di Scoglitti, già prescritto nel Piano provinciale e in quello paesaggistico. Chiediamo di pensare in maniera diversa politiche sostenibili che possano riequilibrare il rapporto con la natura e riportare la bellezze delle nostre coste”.

                                                                                                                 

 

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