È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
21° SECOLO: PROGRESSO O REGRESSO?
04 Gen 2017 12:12
Pensando al 21^ secolo non può che venirci in mente la parola “progresso“. In effetti la scienza ha fatto passi da gigante. I trasporti e le comunicazioni sono sempre più efficienti, hanno migliorato lo stile di vita della gente. Tutto è a misura d’uomo,o come l’uomo comanda, il quale non ha più bisogno di spostarsi per provvedere a sé e alla sua famiglia, la sua vita è arricchita da mezzi tecnologici che lo aiutano a raggiungere prima i propri obiettivi e le proprie scadenze. Tutto potrebbe dirsi migliorato. Ma non stiamo forse tralasciando qualcosa? Tutto viene concentrato sul successo e a molti non importa il modo per raggiungerlo, legale o illegale che sia. Di conseguenza si perdono i veri valori, le vecchie abitudini e l’uomo finisce per diventare anche esso una macchina tecnologica, che vuole sempre di più e non si riesce ad accontentare, vuole sempre di più. Ciò porterà l’uomo alla ricerca di spasmodica di quello che non ha e non riuscirà ad essere mai felice, perché ha perso il piacere che traeva dalle piccole cose.
Il progresso è importante, ma dobbiamo stare attenti a quello che ne rappresenta la parola stessa.
La parola progresso è come una medaglia, ha due facce: positivo da un lato , negativo dall’altro; i suoi effetti positivi vengono osannati e divulgati in ogni modo, gli effetti negativi vengono nascosti soprattutto quelli a carico delle nuove generazioni.
In Italia, e nel Mondo, sono sempre più i bambini ossessionati dai telefonini, dalle playstation e da altri oggetti tecnologici, tanto è vero che preferiscono questi agli amici reali. Ma la colpa non possiamo darla solo al progresso. In questo caso, dovrebbero essere i genitori a capire quando far conoscere questi aggeggi ai propri figli, per evitare di farli diventare schiavi della tecnologia. Ecco uno degli effetti negativi che il progresso ha sui ragazzi, ma non è l’unico.
Una volta, per esempio a tavola , guai a chi parlava (che esagerazione!), adesso il nostro pasto è condiviso con la tv e social network vari;
Una volta le persone si guardavano negli occhi, adesso si guardano tramite Skype;
Una volta, quando succedeva qualcosa, la si condivideva con gli amici o con i familiari, adesso la si condivide su Facebook, in cambio di mi piace e di faccine colorate.
Eppure se ricerchiamo la parola “uomo” scopriamo che associano il seguente significato “specie evoluta“, “essere dotato di intelligenza superiore“-già, talmente tanto da non accorgersi di essere un burattino nelle mani del mercato- essere suscettibile ai sentimenti e al dolore, ma che ignora quello altrui.
Ebbene si. Questa è la società in cui viviamo. Una società in cui le tecnologie hanno preso il posto delle persone e dove la gente è sempre più insensibile nei confronti di chi ha bisogno. Ma che importa potrebbe dire ( o pensare) qualcuno. Ci sono cose molto più importanti come vestire sempre all’ultima moda, come avere tanti like e tanti followers sui social, come l’essere esteticamente perfetta.. e se non lo si è? Che problema c’è? Si ricorre alla chirurgia estetica, anche a 18 anni; perché al giorno d’oggi, se non sei perfetta non sei nessuno; perché è questo quello che importa davvero o, almeno, è quello che ci fanno credere alcune trasmissioni tv in cui la parola d’ordine è bellezza fisica a tutti i costi, tralasciando sentimenti ma soprattutto buon senso. Si sono d’accordo quando dicono che l’uomo ha subito un notevole progresso: da uomo scimmia si è trasformato in uomo marionetta, il che non è poco.
Concludendo forse un po’ tutti dovremmo osservare i nostri comportamenti e correggerli magari, prestando più attenzione a ciò che “realmente” ci circonda cogliendo le potenzialità che le nuove tecnologie offrono ma non tralasciando lo spazio e il tempo per la vera socialità.
L’uomo è un animale sociale è il contatto fisico con i suoi simili non può essere soppresso.
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Articolo redatto da: Stefania Civello
Classe 4 bT
Istituto Tecnico Economico & Turismo“ G. Garibaldi” Marsala
Docente referente del progetto: Teresa Titone
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