VIA ROMA NO

Gentilissimo Direttore,

resto basito di fronte alla notizia, nascosta fra le righe dello scarno comunicato sulla riapertura di via Roma, che sarà chiuso al traffico anche il Ponte intitolato al Senatore Filippo Pennavaria.

Quello che poteva essere il viatico per favorire, comunque, una comoda frequentazione della via Roma, con i suoi parcheggi, verrà precluso a ogni forma di traffico, con conseguenze assai negative per gli esercizi commerciali, per lo stesso albergo Mediterraneo, per i residenti che si vedono privare del normale utilizzo dei rispettivi ingressi.

Quanto poi all’idea di lasciare il Ponte, cuore e simbolo della città, solo a imperituro e statico ricordo del ventennio fascista, forse per ripagare della mancata posa della statua del Senatore Pennavaria, mi sembra una forzatura di cui, negli anni a venire, si arriverà a pentirsi. Non è bastato l’esempio del Palazzo Ina per insegnare quanto dannosa possa essere la voglia di rinnovare ad ogni costo.

Avrei piacere anche di avere notizie sugli impianti di illuminazione, in particolare se saranno limitati al periodo natalizio o resteranno come impianti fissi, costituendo, in questo caso, secondo me, un forte contrasto, per esempio, con l’architettura settecentesca della Cattedrale.

Al riguardo, sarebbe auspicabile un vostro approfondito articolo sulla realizzazione dell’opera, anche con interventi dei progettisti che potrebbero chiarire, almeno a noi profani, i criteri ispiratori dell’opera e delle sue rifiniture.

Quanto poi alla sorte dei coraggiosi commercianti di via Roma, che ancora resistono, sarebbe auspicabile da parte del Clero della Cattedrale l’istituzione di periodiche veglie di preghiera per implorare la protezione del Battista.

Grato per l’attenzione che verrà dedicata alla presente

Lettera firmata

 

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