SUCCESSO PER IL 3° VOLUME DI SENZATEMPO

Grande successo per la presentazione del III volume della rivista Senzatempo, pagine di memoria degli iblei di giorno 18 dicembre tenutasi a Ragusa e del 19 dicembre tenutasi a Chiaramonte Gulfi patria della rivista. La serata del 19 dicembre ha richiamato un grande numero di chiaramontani che sono accorsi per ricordare la loro storia, il tutto è iniziato con un video dove si potevano leggere piccole frasi molto incisive che erano subito seguite da foto ingiallite dal tempo. Subito dopo la parola è stata data ai relatori che hanno contribuito ad arricchire questo III numero, ad opera del moderatore Giovanni Catania che li ha presentati ed ha posto delle domande inerente ai temi svolti. Iniziamo con il biologo Giovanni Amato che ha parlato dell’antico paesaggio così ricco di alberi “Ricordiamo che da sempre c’è un’attenta salvaguardia  verso gli alberi, pensate che prima del regno di Carlo III il vice re firmò una legge che proteggeva il bosco situato sulle pendici dell’Etna. Ragusa ha pochi lembi di vegetazione o singoli esemplari come  la quercia secolare che si trova in contrada Muti. – ci fa notare ancora il biologo-  Si contano ben 4000 ulivi secolari che risalgono al 1650 e anche al 1750. Addirittura solo a Monte Lauro è possibile trovare l’unico esemplare di una particolare orchidea selvatica.” Nello specifico sui temi che riguardano Chiaramonte si è dato spazio al costume con le parole e con la sfilata ad opera della scenografa Elena Restuccia che sottolinea come la donna negli anni 50, reduce dalle guerre mondiali, sente il bisogno di rivalutarsi ed essere libera.” La sfilata sarà un modo per evidenziare le antiche maestranze della sartoria locale che hanno vestito molte donne con vere è proprie opere d’arte- Restuccia coglie l’occasione per raccontare un invenzione di una sarta – La nota sarta Licitra, pur non avendo conoscenze sull’arte del costume, ha messo in evidenza il suo ingegno. Pensò di mettere due monete su una scollatura per fare da contrappeso e quindi renderla come lei l’aveva pensata. Questa era la vera arte.” Un altro chiaramontano ,come l’antropologo Alessando D’Amato, ha fatto un attento studio su Serafino Amabile Guastella. Dopo un veloce excursus storico sullo scrittore è stato scoperto che Guastella scrisse anche dei testi per la musica di Salvatore Pappalardo. Ma la serata continua ancora con un altro intervento legato a chiaramonte ad opera dell’ingegnere Gianni Morando, da sempre ha fatto delle ricerche presso l’archivio di Stato di Palermo e le ha rese note grazie ai suoi libri, anche in questo caso continua a dare contribuiti interessati. Ricordiamo che questa rivista non si limita solo al territorio chiaramontano, un esempio, la storia che racconta Giovanni Parisi, ragusano che parla di suo zio sfuggito alla strage di Cefalonia ed ha dato la possibilità di rendere nota questa storia a lieto fine, visto che lo zio si salvò. ” Sono contento che a Chiaramonte Gulfi si è dato via a questa rivista ricca di storia- dice il sindaco avv.Giuseppe Nicastro- Come amministrazione sosteniamo quest’iniziativa ed è bello vedere come di volta in volta si aggiungono dei nuovi collaboratori che arricchiscono e incuriosiscono sempre di più l’opera.” (Elisa Ragusa)

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