“Siate sempre voi stessi”. Il messaggio di Teresa Mannino agli studenti del Cataudella di Scicli

Siate sempre voi stessi, non siate canne al vento. Ha parlato con grande trasporto ed altrettanta grande interiorità agli studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Quintino Cataudella” l’attrice palermitana Teresa Mannino, comica dalle battute sempre pronte e sempre esilaranti. E lo si è visto stamattina nella scuola superiore sciclitana in quell’auditorium gremito di studenti. Studenti che, dopo un primo momento di soggezione, si sono interfacciati con l’artista rendendo spontaneo e comunque profondo l’incontro.

Il preside Enzo Giannone, il dirigente, il docente dei giovani, ai suoi studenti oggi ha offerto due momenti di grande interesse

Nella prima mattinata il seminario “Giornalismo vivo e mafia” con Giulio Francese, giornalista, figlio di Mario Francese il giornalista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia il 26 gennaio del 1979. Omicidio che ha aperto la strada dell’ascesa dei corleonesi, la stagione più sanguinaria della storia della mafia. Un incontro dai momenti di forte commozione con gli studenti attentissimi, quasi a voler abbracciare la memoria di questo martire della mafia.
Nella seconda mattinata il preside Giannone ha invitato, nell’auditorium della scuola, l’attrice Teresa Mannino, reduce dal successo di ieri sera a Ragusa con il suo spettacolo “Il giaguaro mi guarda storto” che ripeterà questa sera nella città capoluogo nel secondo appuntamento in provincia. L’attrice ha raccontato la sua vita, quella vissuta e che vive tutt’ora a Palermo e quella di Milano fra battute estemporanee, venute fuori dal cuore. “Ragazzi, le amicizie del liceo ve le porterete dietro – ha detto – sono quelle che vi rimangono nel cuore”. Il teatro, la sua vita, la gioia di quando ha superato il provino per Zelig, la Mannino ha raccontato molto di sé anche con momenti di forte commozione.

Nella città del commissario Montalbano più di una volta Teresa Mannino ha fatto riferimento allo scrittore Andrea Camilleri, lo ha definito Maestro.

Ha ricordato il documentario che ha fatto con Camilleri: “una esperienza bellissima che mi ha portato a frequentarlo per diversi mesi. E’ stato un maestro, intensissimo, mi ha insegnato tantissime cose”. E sulla differenza tra nord e sud una riflessione profonda: “tutto parte dalla scuola – ha detto – avere una scuola che organizza questi eventi, che ti sollecita è una cosa preziosissima. Studiare è un diritto. Se non avete gli strumenti per capire il mondo in cui vivete, diventate marionette nelle mani del primo che passa.Viene meno la vostra libertà. Quando vi vogliono tenere nell’ignoranza, quando vi vogliono rintronare o vi vogliono omologare il cervello, vi dico: scappate. Più cose sapete, più sarete liberi”.

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