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Ragusa, la danza diventa grido sociale: emoziona “Il Quarto Stato” al DanzArt Festival
24 Lug 2025 15:52
Sotto il cielo di luglio, Ragusa si trasforma in un palcoscenico denso di memoria, lotta e poesia. Ieri sera, sul sagrato della Cattedrale di San Giovanni, “Il Quarto Stato” ha incantato, scosso, fatto riflettere.
Quaranta danzatori in scena, diretti da Luca Barbagallo, hanno dato corpo e anima a uno spettacolo dirompente, ispirato all’iconico quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Una narrazione fisica, intensa, dove ogni gesto era una dichiarazione, ogni sguardo un frammento di rivolta.
È il DanzArt Festival, alla sua undicesima edizione, a regalare alla città questo momento di potente teatro civile. Promosso dall’associazione Maria Taglioni con il sostegno del Comune e la direzione artistica di Cetty Schembari, il festival si conferma non solo contenitore di bellezza, ma veicolo di messaggi urgenti e universali.
Corpi in marcia, anime in rivolta
In scena, uomini e donne del popolo avanzano come un’onda silenziosa. I loro corpi raccontano di fatica, ingiustizia, resistenza. Il richiamo alla strage di Portella della Ginestra è esplicito: la danza diventa denuncia, la scena un grido collettivo. Nessun orpello, solo necessità espressiva, una coreografia che colpisce come un pugno e consola come un abbraccio.
Le voci di Umberto Arcidiacono e Nicoletta Seminara, le musiche dirette da Salvo Salice, il canto struggente di Chiara Calì, e le coreografie firmate anche da Simone Bellia, Letizia Ferlito e Manuela Petringa, completano un’opera che ha lasciato il pubblico con gli occhi lucidi e il cuore colmo.
Verso nuovi simbolismi: gli ultimi appuntamenti
Il DanzArt Festival non si ferma. Il 30 luglio andrà in scena “Mistera”, uno spettacolo che intreccia sacro e misterico, femminile e ancestrale, grazie alla sinergia tra Talèh, Compagnia Create Danza e il poeta Pippo Di Noto, con le coreografie di Filippo Stabile.
Il 31 luglio, sempre alle 21.00, il festival si chiuderà con “Tentazioni d’Opera”: un viaggio tra le arie più celebri della lirica – da Tosca ad Aida – rivisitate in chiave contemporanea dalla regia e dalle coreografie, ancora una volta, di Filippo Stabile.
Tutti gli spettacoli sono a ingresso libero, fino a esaurimento posti.
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