Raddoppio Ragusa – Catania non è in programma nella riunione del Cipe di mercoledì. La denuncia dell’on. Dipasquale

Mercoledì tornerà a riunirsi il preCipe ma a quanto sembra non tratterà il progetto di raddoppio della Ragusa – Catania. Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale che così denuncia come ancora una volta il Governo nazionale non starebbe ascoltando le esigenze del territorio.

“Mercoedì c’è la riunione ma senza prevedere all’odg il previsto approfondimento sull’opera. Probabilmente l’orientamento negativo sull’argomento ha suggerito di evitare di parlarne a ridosso dell’appuntamento elettorale europeo per non rischiare di perdere consensi. Ma il territorio ha necessità di andare avanti”.

Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del PD, commentando la notizia su quello che è  l’argomento che la comunità iblea ha maggiormente a cuore, scomparso dall’agenda del Governo e del Comitato interministeriale per la Programmazione economica.

“I cittadini di quest’area di Sicilia potrebbero vedere a brevissimo l’apertura dei cantieri per l’autostrada Ragusa-Catania – continua Dipasquale – e per questo motivo propongo che si proceda come si è sempre fatto in circostanze analoghe: i rappresentanti locali del Governo in carica promuovano un incontro con tra il territorio, quindi sindaci, organizzazioni di categorie, sindacati e parlamentari regionali e nazionali di ogni schieramento con il Presidente del Consiglio Conte e i ministri Toninelli e Tria.

Rivolgo, dunque, un appello all’on. Stefania Campo e all’on. Marialucia Lorefice perché, nel ruolo di rappresentanti del M5S in ambito locale, possano organizzare un momento di confronto che coinvolga tutti, nella più larga partecipazione possibile,per affrontare a carte scoperte il tema del raddoppio della Ragusa-Catania e trovare una soluzione definitiva”.

“Se questo momento di confronto non dovesse tenersi – conclude Dipasquale – non potremmo pensare altro che si vuole fare un torto alla provincia di Ragusa e ai territori limitrofi e che in questo Governo nazionale non c’è spazio per il dibattito democratico. Se invece, come spero, questi esponenti del Governo sentiranno di avere la coscienza a posto, non avranno alcun problema ad affrontare un confronto pubblico su una questione ormai indifferibile”.

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