NOTA DI GIOVANNI AVOLA SUL DISSEQUESTRO DEL VILLAGGIO “BAIA SAMUELE”

Il provvedimento del tribunale del riesame di Catania, con cui si dissequestra il villaggio “Baia Samuele”,  arriva dopo cinquanta giorni che la Cassazione aveva, con analogo provvedimento, dissequestrato Marsa Siclà.

Bisogna, certamente, attendere le risultanze processuali per saperne e capirne di più, ma una considerazione va fatta: nei due villaggi dalla data del sequestro, il 17 gennaio, non è successo nulla;  nessuna opera è stata realizzata per evitare l’inquinamento ambientale e traffico illecito di rifiuti.

Ci si chiede: come è possibile tenere chiuse,  per ben nove mesi,  le due strutture turistico – alberghiere,  far saltare la stagione estiva 2013 e lasciare senza lavoro oltre trecento dipendenti e, di colpo, tutto ritorna come prima?

Mi chiedo, ancora: Marispica perché rimane ancora chiusa?

Non è stata formalmente posta sotto sequestro. Da mesi è oggetto di interminabili lavori di manutenzione straordinaria, e tuttavia non si sa ancora cosa accadrà nella prossima stagione.

Rimangono dubbi e inquietudini su tutta la vicenda villaggi turistici che evidenzia fatti e circostanze incerti e confusi che non fanno chiarezza su questo accaduto in questi mesi.

La magistratura può fornirci una risposta convincente di cui vantiamo legittima pretesa?

Ritengo che l’assessorato regionale Territorio ed Ambente e l’assessorato al Turismo vadano informati per valutare l’attività di indagini amministrative, considerato che entrambe le strutture hanno beneficiato di finanziamenti pubblici,  svolgendo un ruolo di primissimo piano per il lavoro e lo sviluppo del territorio ibleo.

 

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