NELL’ANNO IN CORSO CIFRE IRRISORIE SI RISCHIA LA PARALISI

Peggio di così, per il settore delle costruzioni, non può andare. Tutte le previsioni pessimistiche che, nei mesi scorsi, l’Ance Ragusa ha prospettato, alla luce dell’andamento degli appalti dei lavori pubblici, sono state pienamente rispettate dai numeri. Lo conferma anche l’ultima rilevazione dell’Osservatorio appalti per i lavori pubblici posti in gara, in provincia di Ragusa, a conclusione del terzo trimestre 2010 (da gennaio a settembre 2010).

Una situazione complessiva deleteria che ha portato all’espletamento di gare per un valore di 8.061.072 euro a cui vanno aggiunte gare ancora da espletare per un valore di 2.649.191 euro. Ciò significa che il valore complessivo, dall’inizio del 2010 ad ora, per i lavori pubblici posti in gara, ammonta a 10.710.263 euro. Un valore assolutamente risibile rispetto ai 75.942,489 euro del 2009 ma anche ai 29.022.986 euro del 2008, quando si pensava che si fosse già toccato il fondo. Senza sapere, invece, a che cosa si sarebbe andato incontro.

Gli ultimi anni, d’altronde, parlano di un rendimento assolutamente altalenante, quasi schizofrenico. Si passa dai 105.639.515 euro del 2005 ai 34.571.652 del 2006 per arrivare ai 79.043.058 del 2007. Nel 2010, la Provincia regionale di Ragusa ha espletato gare per 1.285.901 euro (1.571.827 euro ancora da espletare), il Comune di Modica gare per 145.000 euro, il Comune di Monterosso Almo gare per 280.000 euro.

E, ancora, il Comune di Ragusa gare per 1.259.155 euro (870.000 euro ancora da espletare), Santa Croce Camerina 1.274.787 euro, Scicli 535.182 euro, il Comune di Vittoria 1.129.518 euro (da espletare gare per 207.364 euro), l’Asp di Ragusa 434.408 euro, l’assessorato regionale Agricoltura e foreste 351.300 euro, l’Ast spa 372.819 euro, la Soprintendenza 993.002 euro. Il quadro non comprende gli affidamenti a trattativa privata, cottimo-appalto ed aste pubbliche inferiori a duecentomila euro in quanto non pubblicati sulla Gurs.

“Una situazione drammatica – è l’amaro commento del presidente Ance Ragusa, Giuseppe Grassia (nella foto)– Mai da quando è stato istituito, dalla nostra associazione, il monitoraggio delle opere pubbliche avevamo dovuto confrontarci, a fine settembre, con un valore di bandi pubblicati in Gazzetta pari a poco più di 10,5 milioni di euro. Un disastro che mette in ginocchio il comparto delle costruzioni in provincia di Ragusa destinato ad essere ancora più penalizzato dai criteri di aggiudicazione, con il massimo ribasso, che in maniera inopinata il Governo regionale ha voluto introdurre in Sicilia.

In un momento di crisi generalizzata, non vedremo mai realizzare quelle poche opere pubbliche che saranno bandite; prenderemo atto, piuttosto, di decine di ricorsi perché interventi con ribassi super scontati non se ne possono concretizzare. Ci troviamo alla prese con una situazione di profonda depressione economica, con decine di nostre imprese che hanno già manifestato l’intenzione di voler chiudere le proprie attività, di mettere in Cassa integrazione i propri lavoratori.

Davvero non riusciamo a comprendere come mai la classe politica siciliana si trovi ancora in una fase di stallo attendendo chissà quale segnale dal cielo. Qui rischia davvero di precipitare tutto”.

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