MORGANTINA UNO SCRIGNO DI PREZIOSE TESTIMONIANZE

La sezione di Ragusa del Club Alpino Italiano organizza per domenica 29 gennaio il primo appuntamento dell’anno con l’archeologia, la camminata  in considerazione si svolge presso i resti dell’antica  Morgantina e viene collocata in un ampio programma escursionistico previsto, che comprende anche varie iniziative per il futuro.

Presso la sede del CAI, l’archeologo Saverio Scerra ha presentato la giornata di domenica prossima a tanti  soci e simpatizzanti appassionati e coinvolti, con encomiabile chiarezza e lucida conoscenza; ha posto l’accento sulla collocazione geografica del sito di Morgantina e sulle sue vicissitudini politiche, culturali ed economiche, nonché  sulle campagne di scavi e sui ritrovamenti di tante preziose testimonianze.

La città  nasce nel decimo secolo a.C. su un villaggio che risale all’età del bronzo e che occupa un’ampia area situata fra la Cittadella e la collina Serra Orlando, proprio in contrada Terrazzi di San Francesco; l’abitato primitivo presenta capanne circolari e rettangolari e  la vita del  villaggio è da collocarsi nella cultura Castellucciana in un primo momento e in quella di Thapsos successivamente e ha una semplice organizzazione civile di tipo tribale e la sua economia si basa su strutture produttive rudimentali.

I Morgeti stanno oltre trecento anni nel loro originario spazio, integrandosi con i confinanti e sviluppandosi economicamente, fino a quando, nel sesto secolo a.C., un gruppo di coloni Calcidesi raggiunge pacificamente l’allora florida città;  come si può rilevare dai ritrovamenti,  sicuramente c’è una sorta di fusione culturale, soprattutto una reciproca assimilazione religiosa, civile, economica e militare.

Nei secoli successivi Morgantina  conosce momenti di gloria e di umiliazioni a causa dei tanti tiranni dell’epoca e dei tanti conflitti bellici per il dominio della Sicilia, instaura alleanze ora con una potenza e ora con un’altra; queste vicende le danno ricchezza e povertà, la sua vita viene alternata da splendori e da decadenze. La sua produzione artistica e le sue monete coniate ne testimoniano la veridicità, ma è soprattutto la messa in luce  degli edifici pubblici e dei santuari che evidenziano la struttura della città, frutto di una raffinata e complessa  architettura edilizia  di quei tempi. Tutto ciò oggi desta tanto interesse ed è motivo di attrazione per tanti studiosi e appassionati di archeologia, e che mai finisce di stupire per i preziosi reperti che periodicamente vengono ritrovati.

L’escursione prevede una passeggiata nella mattina nell’area archeologica proprio di Morgantina, fra le sue bellezze attualmente riportate alla luce, in una visione globale in seno al territorio circostante, molto ricco di risorse naturali, dove sorge la città e alle antiche vie di comunicazione periferiche per raggiungerla.

Nel pomeriggio il gruppo di escursionisti si sposta all’interno del museo regionale di Aidone, dove sono trovano dimora i tanti tesori ritrovati e i numerosi reperti salvati dal saccheggio degli scavatori clandestini; l’aspetto attrattivo per eccellenza è rappresentato dalla “ VENERE DI MORGANTINA” una bellissima scultura che, dopo vicissitudini che hanno coinvolto anche la diplomazia internazionale, è stata riportata nel suo luogo d’origine dopo la sua trafugata, assieme a tanti altre opere di particolare pregio o di inestimabile valore storico e culturale.

La statua in considerazione è sicuramente una Dea, ma la sua attribuzione non è definitiva e come le grandi scoperte, difficilmente trova  una facile collocazione certa. Questo è il bello dell’archeologia, con i suoi enigmi, le sue ipotesi, le su scoperte, col lato nascosto di una verità che solo i veri specialisti possono dire l’ultima parola prima di arrivare alle certezze.

Noi del CAI continuiamo il cammino, tutte le domeniche e non solo, sulla nostra terra piena di preziose testimonianze lasciate dai nostri predecessori e ornata da infinite bellezze naturali.

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