“LASCIAMOLE ANZI POTENZIAMOLE CERCANDO GLI SPRECHI ALTROVE”

“Grazie al dibattito di questi giorni sull’abolizione delle nove Province siciliana, si sta evidenziando il malessere interno alla maggioranza del Governo Regionale ed in particolare del Partito Democratico”. E’ il commento dell’on. Carmelo Incardona, coordinatore di Forza del Sud nella provincia iblea, in merito alle posizioni contrapposte di due esponenti del Pd sull’argomento, gli on.li Speziale e Donegani. “Il primo – spiega Incardona – intende sostenere l’azione del Presidente della Regione indirizzata alla soppressione di questi enti; il secondo, invece, vorrebbe che venisse istituita una decima Provincia, quella di Gela. Considerando poi che entrambi i deputati sono gelesi, mi chiedo: possibile che, almeno tra loro, non riescano a mettersi d’accordo?”

“Il dettaglio della coincidenza di provenienza geografica e politica dei due onorevoli – continua Incardona – potrebbe essere tralasciato se non fosse che ci fa riflettere su un altro aspetto della questione. Speziale, politico di lungo corso, aderisce alle posizioni della maggioranza del suo partito che, a sua volta, ha deciso di appoggiare Lombardo anche in questa “sfida”; Donegani, da sempre critico nei confronti dell’alleanza del suo partito con il Movimento del Presidente alla Regione, ha scelto di ascoltare il territorio, credendo, evidentemente, nella utilità dell’ente Provincia. Su questo bisogna dibattere!”

“E’ vero che il periodo di crisi ci impone di risparmiare dove possibile – aggiunge Incardona – ma sopprimere le Provincie e, contestualmente, creare nuovi enti che abbiano il loro vertice a Palermo servirà solo a rafforzare la capacità di nomina dei partiti e non ad aiutare economicamente i territori che, invece, hanno bisogno di programmazione e capacità amministrative. Se si vogliono ridurre le spese relative alle Province – prosegue il deputato di FdS – si deve pensare ad una serie di atti che, davvero, servano a ridimensionare i costi. La definitiva attuazione delle “Città Metropolitane”, insieme all’accorpamento di piccolissimi Comuni, rappresenterebbero una svolta significativa nel sistema amministrativo siciliano”.

“Un’altra soluzione potrebbe essere la soppressione degli Istituti per le Case Popolari, degli Ato e dei Consorzi di Bonifica – spiega il deputato – le cui competenze andrebbero trasferite alle Province che posseggono le specificità per occuparsi di questi settori azzerandone immediatamente la spesa ed eliminando posti di sottogoverno. Anche i Consorzi Asi potrebbero essere gestiti direttamente alle Province, senza creare un nuovo ente palermitano e garantendo ai territori autonomie di programmazione legate alle esigenze ed alle capacità locali. Il tutto si inquadrerebbe in una semplificazione della macchina amministrativa che va rilanciata in efficienza. Altri tagli, invece, andrebbero indirizzati agli stipendi dei consulenti, per lo più inutili, a quelli dei super dirigenti o alle baby pensioni da milionari delle quali un po’ tutti abbiamo sentito parlare di recente e che creano stupore e rabbia nei cittadini”.

“Sono questi gli sprechi di cui ci dovremmo occupare – conclude Incardona – non dimenticando che il costo della Democrazia non deve dipendere da quello della burocrazia bizantina che caratterizza la Regione Sicilia”.  (c.i.)

 

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