È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA MESSA PER LA CITTÀ NELLA CAPPELLA DELL’OSPEDALE MAGGIORE
21 Feb 2017 10:14
Il 24 febbraio, ultimo venerdì del mese, nei cantieri educativi o in altre periferie della città si celebra la Messa per la città. A Modica sarà celebrata alle 18 nella cappella dell’Ospedale Maggiore, con una particolare intenzione per gli ammalati e per chi ha cura di loro. «La Messa per la città – spiega il direttore della Caritas diocesana di Noto, Maurilio Assenza – sta diventando un momento significativo che lega preghiera e vita e fa sperimentare, nell’adorazione intercalata con situazioni della vita portate a Dio, la bellezza e l’intensità della preghiera di intercessione. Sostenendo chi opera nelle frontiere della carità, ma anche introducendo i giovani a tempi di sosta contemplativa». Nel mese di gennaio, la Messa per la città di Modica era stata celebrata nella parrocchia di contrada Quartarella. Una scelta non casuale, dal momento che quella comunità parrocchiale è stata la prima ad accogliere l’invito di Papa Francesco, aprendo il cuore e le porte a una famiglia di migranti. Nell’ambito dell’iniziativa “Protetto, rifugiato a casa mia”, sono in totale quindici le persone accolte in diocesi, e tra questi ci sono otto bambini. La parrocchia del Santissimo Redentore, che si trova in contrada Quartarella, ospita una famiglia marocchina, composta dai genitori e dai tre figli. Un percorso che ha coinvolto la comunità: prima la sistemazione dei locali, gli incontri con i responsabili Caritas per conoscere il progetto e quindi una formazione per prepararsi all’accoglienza. Poi il giorno dell’accoglienza. A trasmettere fin da subito il calore della tipica accoglienza siciliana, la famiglia tutor del progetto, individuata dalla comunità nelle settimane precedenti. L’accoglienza è così divenuta esperienza pregnante di relazioni, d’integrazione, di emozioni e di scoperte che ha arricchito tutti e che ha donato fraternità e solidarietà alla vita di comunità di cui adesso fa parte una nuova famiglia, una famiglia arrivata in situazione di grave difficoltà e adesso fiduciosa di ricominciare una nuova vita in una casetta a Modica Bassa.
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