La discussa estate modicana di Abbate e la vipera convertita!!

In questi giorni domina sul web una vicenda che riguarda un comunicato stampa inviato da un consigliere comunale agli organi di informazione locali e che non ha avuto quella diffusone sperata dall’estensore.

A farsi carico di questo “ingiusto trattamento” che è stato fatto passare come disinformazione bella e buona animata  da “logiche clientelari” sono stati gli autori di una anonima  pagina Facebook di satira e denuncia politica “Ignazio indica cose” che ha, a nostro giudizio,  il demerito di trincerarsi dietro l’anonimato che li  rende leoni da tastiera dinnanzi ogni argomento, ma che anche ha il grande merito di rappresentare l’unica vera opposizione politica in città  ad una amministrazione che da sempre ha fatto il bello e cattivo tempo incurante sia dei consiglieri di maggioranza  piegati al volere e ai disegni dell’indiscutibile Sindaco ma anche dei consiglieri di minoranza,  figuri che neanche ci provano a svolgerlo il loro ruolo almeno  per rispetto dei loro elettori. Incredibile ma vero.

Innanzitutto precisiamo che in merito all’intera vicenda che vede coinvolte figure chiave del Comune di Modica, noi pensiamo che debba essere eventualmente, se ci sono le condizioni,  la magistratura ad occuparsene. Nè noi giornalisti nè tanto meno consiglieri consunti.

Durante la sua esperienza amministrativa a Palazzo San Domenico,  il sottoscritto è stato convocato più volte dai magistrati  per fare luce sulle decine di denunce anonime, e non solo, che giungevano sul loro tavolo in merito al mio operato di amministratore pubblico. Ho sempre avuto la possibilità di spiegare ogni dettaglio e fare piena luce, uscendone sempre a testa alta. Sono certo potranno farlo anche tutti i soggetti coinvolti.

Sentiamo adesso  il dovere di spiegare le ragioni della nostra scelta che ci ha portati a non pubblicare il comunicato stampa “incriminato”.

Lo facciamo non perché siamo tenuti a farlo, ma solo per rispetto dei nostri lettori che sono tanti e tutti dotati, per nostra fortuna, di grande spirito critico e di valutazione.

Premettiamo che nessuna redazione al mondo è obbligata a pubblicare tutti i comunicati che quotidianamente riceve.

Nemmeno un argomento di primissima e vitale importanza lo rende obbligatorio. Figuriamoci una critica politica di parte per quanto pertinente essa sia.

Noi i comunicati del consigliere in questione non li pubblichiamo in quanto non ne riconosciamo la sua autorevolezza politica.

Globe-trotter per definizione, avendo cambiato almeno una ventina di partiti durante la  sua impalpabile esperienza  politica, non si è mai caratterizzato per nessuna scelta amministrativa rilevante. Ha solo coltivato sempre ed esclusivamente i suoi interessi politici tesi alla sua rielezione.  E non sarà di certo  una nota, nella quale critica aspramente  le scelte dell’amministrazione, a ricostruire ai nostri occhi il suo “imene politico”. Inoltre riteniamo che, nello specifico, non abbia  alcun titolo per parlare di “conflitti di interesse” alcuno essendo  lui per primo  il massimo esperto  di tali conflitti. Per chi non lo sapesse ricordiamo infatti che da decenni egli è il referente unico e padre padrone, ( così recitava una missiva anonima invita  tempo addietro da  qualche falco a palazzo di Città),  di una cooperativa che gestisce uno dei  templi sacri della cultura modicana di proprietà del Comune di Modica. In quella cooperativa sono stati assunti la  cognata  del consigliere e  anche altre amiche oltre a persone segnalate da personaggi politici di spicco in città.

 Come può essere titolato a parlare quindi di conflitti di interessi proprio colui che nel conflitto, anche in qualità di assessore comunale, ci ha sempre vissuto? Lo sanno anche i muri.

Che abbia avuto una crisi di coscienza pentendosi di quanto fatto fino adesso e denunciando tutte le possibili malefatte in citta? Ci viene allora in mente a questo proposito una bellissima poesia di Trilussa, La vipera Convertita.

“Appena che la Vipera s’ accorse

d’ esse vecchia e sdentata, cambiò vita.

S’era pentita? Forse.

Lo disse ar Pipistrello : — Me ritiro

in un orto de monache qui intorno,

e farò penitenza fino ar giorno

che m’esce fòri l’ultimo sospiro.

Così riparerò, con un bell’atto,

a tanto male inutile ch’ho fatto…

— Capisco : — je rispose er Pipistrello —

la crisi de coscienza è sufficente

per aggiustà li sbaji der cervello:

ma er veleno ch’hai sparso fra la gente,crisi o nun crisi, resta sempre quello.”

Con questa riflessione ci congediamo da voi lettori, firmandolo l’articolo che avete appena letto perché il paradosso di tutta questa vicenda è che  non c’è alcun nome e cognome dietro articoli e commenti sarcastici vari, solo quello della vipera convertita!!

E questo non va bene!

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