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INSIEME
03 Dic 2015 17:46
Ci siamo mai chiesti chi sono i bambini? I bambini sono coloro che rendono ogni cosa speciale, che sorridono senza motivo, che pretendono con ogni loro forza quello che desiderano, che non importa se si vince o si perde l’importante è esserci e giocare. Coloro che mettono il cuore qualunque cosa facciano. Si vede la felicità di un bambino quando prende un palla (ovale) in mano e la guarda per diversi minuti, la studia, la osserva scrupolosamente e poi sorride… ed è quello il momento in cui capisce che deve fare qualcosa con quell’oggetto così strano ma così intrigante, e la prima cosa che fa è calciare, come un’apertura professionista della Nazionale di Rugby, a differenza del quale non importa se l’ovale centra precisamente i pali o abbia la giusta angolazione ma importa solo che vada più in alto di ogni cosa, più in alto del cielo se è possibile.
Ma quando incontra un amico, un compagno di squadra, quella palla così desiderata, amata, la condivide e tra loro quindi si verrà a creare un rapporto così vivo, così sentito che mai nessuno potrà ostacolare e quando entrambi scenderanno in campo sapranno che l’uno ci sarà per l’altro, che se uno cadrà l’altro avrà la forza per rialzare non solo se stesso ma entrambi, e che se uno di loro farà meta e come se entrambi avrebbero fatto meta.
Questo si chiama gioco di squadra! Un elemento cardine nello sport ma soprattutto nel rugby. Un valore che sta cercando di insegnare il coach, Giorgio Carbonaro, ai suoi piccoli grandi uomini, un valore che si impara giocando sul campo, combattendo per quella meta così ambita e conquistata con il cuore.
Martedì scorso i piccolini dell’Under12 del Padua hanno disputato al campo di via della Costituzione il loro terzo concentramento, insieme a loro altri piccoli uomini dell’Audax Ragusa, della Vann’Antò e del Modica. Hanno vinto tutte e tre le partite ma il coach non è affatto contento “Abbiamo portato a casa un risultato positivo ma non mi è piaciuto il loro approccio alla partita, sono stati molto superficiali e hanno sottovalutato la situazione a differenza dell’Audax, a cui faccio i complimenti, che ha giocato con il cuore e che ha fatto vedere come si gioca a rugby”.
Non è uno sport da protagonisti e questo si sa, il compagno è la tua possibilità per avanzare e fare meta, è il tuo migliore amico dentro e fuori il campo ed è la tua fonte d’ispirazione quando giochi una partita.
Anche l’avversario è tuo amico e come tale si deve rispettare soprattutto quando si gioca una partita. “L’avversario si rispetta di più quando si fanno 50 punti ma se si fanno giocando bene e non quando si vince una partita, sottovalutandola, di poco e per fortuna. Si deve dare il massimo sia nel sostegno, sia nel gioco, in tutto”, dice il mister ibleo.
Il piccoli del Padua ce la metteranno tutta per rendere coach Carbonaro davvero contento di loro e, con il sostegno sempre presente dei loro genitori, siamo sicuri che la prossima volta andranno a meta molto più sicuri e convinti del loro gioco.
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