INAUGURATE A CATANIA DUE IMPORTANTI MOSTRE DEDICATE A SANT’AGATA

In quest’ultimo evento le associazioni culturali Kōart: unconventional place e Dietro Le Quinte hanno collaborato nell’allestimento e nella scelta degli artisti di arte contemporanea, le cui opere dialogano armoniosamente con quelle di arte antica – tra cui lo splendido gioiello proveniente dal Museo Pepoli di Trapani. Si tratta di un pendente in oro e rubini raffigurante il busto di Sant’Agata. L’autore, presumibilmente Paolo Aversa, fu un orafo seicentesco che completò anche la realizzazione del Fercolo di Sant’Agata.

Nella mostra a Palazzo della Cultura, invece, gli artisti raccontano non solo gli aspetti sacri ma anche quelli più ‘profani’ della festa come le ‘cassatelle di Agata’, dette anche ‘minnuzze’, presenti, ad esempio, nel quadro di Alice Valenti intitolato per l’appunto Cassatelle spaziali o rievocate dalle Brioches di Franco Spena.

Molto interessante la sezione letteraria curata dalla studiosa Dora Marchese in cui, attraverso un video realizzato da Filippo Papa e Denise Sidoti, si racconta la festa di Sant’Agata attraverso le pagine poetiche di autori siciliani che hanno operato tra Otto e Novecento come Verga, De Roberto o Brancati. Inoltre, a completare la sezione letteraria l’abito della ‘ntuppatedda, realizzato da Marilisa Yolanda Spironello. Scrive Dora Marchese: “Il catanese Giovanni Verga pubblica, nella rivista “L’illustrazione Italiana” del 16 e 23 gennaio 1876, la novella La coda del diavolo, in cui il consueto triangolo borghese adulterino si consuma proprio durante la festa di Sant’Agata grazie a una singolare usanza che consente alle donne di velarsi durante la processione, lasciando visibile solo un occhio, e di andare in giro autonomamente, libere di accompagnarsi, così celate, all’uomo che preferiscono. […] Non a caso il nome ’ntuppatedda deriva dalle lumache chiuse nel velo di bava e, infatti, nella fattispecie, la parola significa “imbacuccate”, “occultate” […]”.

Entrambe le mostre sono state inserite nel programma dei festeggiamenti agatini e rimarranno aperte al pubblico fino al 12 febbraio. L’ingresso per entrambe è gratuito.

Marzia Paladino

 

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