Giarratana torna al Medioevo: il MeMuFest incanta con dame, tamburi e magia antica

Un viaggio nel tempo, un tuffo nelle emozioni. La prima serata dell’VIII edizione del MeMuFest ha riportato il borgo di Giarratana ai fasti del Medioevo. E il pubblico ha risposto con entusiasmo, affollando il suggestivo Parco dei Settimo, tra sbandieratori, cavalieri, danzatrici e tamburi che hanno scandito il battito di una notte magica.

A dare il via alle danze, nel pomeriggio, il tradizionale corteo storico: un serpentone colorato e rumoroso che ha attraversato le vie principali del paese, catturando sguardi e accendendo l’immaginazione. In scena una vera e propria rievocazione vivente, dove ogni dettaglio – dai costumi agli strumenti, dai volti agli sguardi – ha contribuito a ricreare l’anima di un’epoca lontana ma ancora capace di affascinare.

Un programma ricco di sorprese anche oggi

E se qualcuno si è perso la prima giornata, niente paura: oggi si replica, e lo spettacolo promette ancora emozioni. Si comincia alle ore 18 con una nuova sfilata che partirà da piazza XIII ottobre per giungere al Parco dei Settimo, dove riapriranno le taverne medievali tra profumi, suoni e sapori d’altri tempi.

Tra gli ospiti più attesi: i Falconieri della Contea, con i loro rapaci in volo; il fascino storico del corteo Agropriolese e dei Milites Trinacriae; le performance dell’associazione Sicularagonensia e del gruppo Regia Medievalis; lo show mozzafiato del fachiro Nino Scaffidi, tra serpenti e fuoco; gran finale con i Tamburi di Giarratana e le sonorità evocative dei Pendragons Celtic Music, per chiudere la rievocazione con un tocco di magia musicale.

Un evento che fa bene al territorio

Nato da un’idea dell’associazione Tamburi di Giarratana e realizzato con il sostegno del Comune, dell’ARS e del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa, il MeMuFest è molto più di una festa medievale: è un progetto di valorizzazione identitaria, un’occasione di socialità, turismo culturale e orgoglio per una comunità che ha saputo riscoprire le proprie radici.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it