È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
FESTA DELLA RESURREZIONE A CHIARAMONTE
30 Mar 2010 19:20
“A caruta ra tila” così definito il momento suggestivo che vede la caduta della tela che viene posta, durante la settimana Santa in tutte le chiese davanti l’abside come una tenda. Bisognerà aspettare la notte di Pasqua quando questa tela viene fatta cadere e svela la statua del Cristo risolto. L’ora della svelata era diversa per ogni chiesa così da poter permettere ai fedeli di poterle vedere tutte.
Ogni chiesa possiede la sua tela, che rappresenta una scena del dramma Sacro monocromato, le misure variano in base alla larghezza e altezza dell’abside. In questi giorni quindi sono visibili queste maestose opere d’arte. Il materiale utilizzato è una tela dura di grana grossa, questa viene prima trattata immergendola in del colore viola scuro quasi nero. La fase successiva è quella del disegno, realizzato prima su dei cartoni e poi trasferito sulla tela utilizzando il Biocca (un tipo di colore creato da colla e colore bianco). Per capire la tecnica basti pensare a come si disegna su un foglio nero con un pennello di colore bianco. In questi giorni nella chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi è possibile vedere una di queste tele che proviene dalla chiesa di S. Vito. Risale al 1912 ed è realizzata dal pittore Nicolò Distefano e rappresenta il giudizio di Pilato. Ma vale la pena ricordare altre tele nei comuni vicini come Giarratana realizzate da Gaetano Distefano o ancore a Comiso come quella conservata nella chiesa dell’Annunziata realizzata dal Vaccaro. Anche a Ragusa abbiamo diverse tele, dette Taledde, come quella conservata a S. Giovanni Battista o a S. Giorgio. Quindi vale la pena fare un giro tra arte e religiosità. (Elisa Ragusa)
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