FERROVIA IBLEA, L’OPINIONE DI DANIELE PAVONE RIGUARDO LE DICHIARAZIONI DEL CONIGLIERE PELLIGRA

Daniele Pavone, collaboratore del Sindaco di Ragusa Nello Dipasquale in materia di recupero, tutela e valorizzazione anche turistica dei beni e delle attività culturali, della rete museale cittadina, del castello di Donnafugata e delle infrastrutture ferroviarie iblee e del paesaggio, dice la sua sulle ultime dichiarazioni del Consigliere Pelligra riguardo l’ipotesi di una nascita di un parco urbano dove adesso sorge la stazione ferroviaria: “Non è mia intenzione – ha dichiarato Pavone – polemizzare contro una persona che stimo e che ovviamente ha tutto il diritto di esprimere le proprie opinioni, tanto più che esse sono più che rispettabili, tuttavia sento la necessità di chiarire alcuni aspetti che trovano il mio dissenso, a partire da una questione che ritengo oggettiva. Infatti, affermare contemporaneamente da un lato di non essere contro la soppressione della ferrovia e dall’altro di volere lo spostamento della stazione in periferia vuol dire contraddirsi, perché uno dei punti di forza del trasporto su rotaia sta proprio nella possibilità di spostarsi partendo dal centro di una località per arrivare in quello di un’altra. Ciò è tanto più vero nel caso della nostra ferrovia che presenta un tracciato frutto di scelte tecniche e politiche che se da un lato la rendono poco competitiva sulla lunga distanza, dall’altro, al contrario, la rendono assai vantaggiosa per il trasporto vicinale.”

Partendo da questo Daniele Pavone porta ad esempio  un servizio che il sabato sera possa consentire di spostarsi agevolmente tra Ragusa, Modica e Scicli senza far uso dell’automobile  risparmiando inoltre sul prezzo del carburante, per non parlare delle relative emissioni di gas inquinanti.

Riguardo la questione del disinteresse trasversale, sorprende che non ci si renda conto che in tale espressione si celi un involontario mea culpa da parte dell’intera classe politica provinciale, storicamente poco efficace, tranne poche felici eccezioni come quelle del Presidente Franco Antoci e dell’ex Sindaco Giorgio Chessari, nel portare avanti le ragioni di questa infrastruttura di fondamentale importanza strategica, non da ultimo anche in chiave turistica. Si pensi infatti al notevole successo del Treno Barocco, nonostante gli ampi margini di migliorabilità, oppure alla possibilità di un adeguato servizio per il Castello di Donnafugata, oltretutto integrabile nel progetto della metropolitana di superficie di Ragusa, altra grande possibilità per il nostro territorio attuabile senza troppe difficoltà, come dimostra lo studio di fattibilità del 1995 che peraltro prevedeva alcune strutture di servizio nel frattempo già in fase avanzata di realizzazione, come i parcheggi di Piazza del Popolo e delle Poste.

“L’attuale situazione della ferrovia iblea – conlude Pavone – è tutta qui: l’infrastruttura possiede notevoli potenzialità, ma i cittadini l’hanno quasi dimenticata perché i servizi offerti sono scadenti, o assenti del tutto, e su ciò pesano le scelte fatte negli anni dall’Ente gestore che di certo non ha interesse per il nostro territorio a causa della sua storica palermocentricità, cui non hanno quasi mai fatto da contraltare adeguate risposte politiche di difesa: fare proposte sostenibili e innovative per la Città vuol dire proprio puntare sul treno in quanto mezzo di trasporto veloce, ecologico e sicuro, e non è detto che ciò sia comunque incompatibile con la realizzazione di un parco urbano.”

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