È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DROGA: UNA VERA UTOPIA
20 Apr 2013 19:38
Ormai è di normale routine leggere o ascoltare dai media notizie in merito alla droga, alla tossicodipendenza e purtroppo alle conseguenze generate da questo veleno che in alcuni casi porta alla morte. Pochi sono immuni da questa piovra e, come tutto del resto, anche la droga ha seguito il suo cammino dell’evoluzione, portando sostanze sconosciute ma talmente nocive che anche se assunte in piccole dosi, che creano danni irreversibili non meno nelle classi all’apparenza a basso rischio, quali: il mondo dello spettacolo, dello sport, della politica, etc.
Riconoscendo a pieno merito il lavoro lusinghiero e lodevole delle varie comunità ( San Patrignano, comunità incontro, Papa Giovanni 23°) credo che il “linfoma” debba essere curato a monte e non a valle. Semplicemente con questo voglio dire che, sono nate nel ciclo scolastico varie discipline, come ad esempio la lingua straniera a partire dalle scuole elementari o lo studio delle religioni. Si potrebbe allora educare a far conoscere gradualmente il mondo della droga e come prevenirlo. Concorderemo tutti che la scuola gioca un ruolo importantissimo e significativo nella formazione personale e culturale dell’essere umano, quindi potrebbe essere utile “istruire” su questa piaga sociale in modo da evitare un futuro approccio a questo percorso senza uscita. Seguendo questa tesi, anche coloro che sfortunatamente si sono impantanati in questa piaga, potrebbero essere “adoperati”, poiché con le loro testimonianze e i loro racconti di vita, aiuterebbero senz’altro a comprendere la gravità del problema. Sinceramente è impensabile che questi “incontri guida” possano avvenire nelle scuole elementari, però se questo problema fosse trattato con coscienza e professionalità, magari a partire dal primo anno di scuola superiore, i ragazzi avrebbero più consapevolezza del danno fisico, ma soprattutto pscichico che una banale “canna” può causare. Sarebbe importante per i ragazzi potere interagire con persone in grado di indicare percorsi da evitare: tali incontri, sarebbero di notevole importanza, poiché dopo tante sofferenze e un programma rieducativo complesso e faticoso, avrebbero modo di constatare i propri risultati e sentirsi realmente uguali ai propri coetanei, che erroneamente molte volte li considerano appartenenti ad un altro mondo da cui proteggersi. Questa riflessione può apparire come una vera e propria utopia, ma analizzandola nel suo contenuto e soprattutto elaborata da persone competenti, potrebbe essere un ottimo deterrente per circoscrivere questa piovra, che ha allungato i suoi tentacoli per tutto il territorio, creando migliaia di vittime.
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