È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CONTINUA L’ATTIVITA’ ESCURSIONISTICA DEL CAI
29 Feb 2012 17:11
La sezione di Ragusa del Club Alpino Italiano organizza per domenica 04 marzo, una piacevole camminata a ridosso del basso fiume Cassibile, nome derivato dal saraceno Jasibile, e nello specifico si svolge lungo un sentiero che da cava S. Anna conduce alla villa del Marchese; l’escursione assume un’importanza soprattutto panoramica e paesaggistica, ma anche storica e archeologica.
Il percorso inizia proprio da cava S. Anna, dove si trova l’antica necropoli del Cassibile formata da circa duemila piccole grotte artificiali, scavate a mano nella roccia e adibite a luoghi di sepoltura; il sito archeologico è da attribuire al secondo periodo della cultura di Pantalica, che ne ricorda la sua celebre importanza, e che ne costituiva un insediamento satellite. Il primo degli studiosi a riconoscere l’importanza storica della zona fu l’archeologo Paolo Orsi che vi condusse degli scavi e raccolse moltissimo materiale che formava i corredi funerari; più tardi un altro grande archeologo, Bernabò Brea, basandosi sul numeroso materiale raccolto e sui dati elaborati, ne descrisse la cultura e ne inquadrò il contesto storico e sociale. La necropoli apparteneva ad un grosso insediamento della tarda età del bronzo, esistito in una fase intermedia fra il primo popolamento del sito di Pantalica e il terzo. Tale insediamento coincide con una diminuzione demografica dell’entroterra e con uno spostamento parziale delle popolazioni verso le zone costiere.
La passeggiata è un tuffo nel nostro remoto passato, del quale ci resta solo qualche reperto custodito presso il museo di Siracusa, e la roccia sforacchiata con una regolarità calcolata per la presenza di tante grotte artificiali, che sono le uniche testimonianze che ci permettono di ricostruire una civiltà tribale della quale conosciamo poco.
Il sito di cava S. Anna fu frequentato attivamente fino a circa un secolo prima della fondazione di Siracusa, e in ere successive vide la presenza di greci, romani e bizantini.
Sulla rocca di Cugno Mola, a ridosso della cava in esame, trova sede il caseggiato del Marchese di Cassibile, ormai in condizioni di abbandono e dove, in epoca medievale, fu iniziata la costruzione di un piccolo castello, che certamente i terremoti e la successiva sovrapposizione dell’attuale costruzione, ne hanno cancellato le tracce.
Il paesaggio è tipico degli iblei, infatti, tutta la contrada è coperta da una fitta vegetazione di natura essenzialmente erbacea, che assume una certa rigogliosità nel periodo primaverile, ma anche gli alberi e gli arbusti trovano il loro storico habitat ideale, formando un ecosistema assieme alla fauna selvatica; il panorama è fantastico e permette di vedere la zona pianeggiante e il litorale costiero che va dal golfo di Augusta a Noto.
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