Com’è lo stato di salute dei fiumi iblei?

Com’è lo stato di salute dei fiumi iblei? Se lo chiede Legambiente Scicli “Kiafura” che, insieme al CIRS (Centro Ibleo di Ricerche Speleologiche), ha organizzato una conferenza per giovedì 30 marzo alle ore 18.30 al cricolo di cultura “Brancati” di via Aleardi, a Scicli, in cui si parlerà proprio di questo. La conferenza sarà tenuta dal geologo dottore Rosario Ruggieri.

QUALI SONO I PRINCIPALI FIUMI IBLEI

Nella Sicilia assetat l’altipiano ibleo, ricco dell’acqua che scorre nelle sue profonde valli, è quasi un’ isola nell’isola. I principali fiumi iblei si originano alle falde del monte Lauro: l’Anapo e il San Leonardo si sviluppano nel territorio orientale degli Iblei, l‘Irminio e il Dirillo in quello occidentale.

Fiumi preziosi che una volta erano navigabili e ricchi di fauna ittica, oggi sono ridotti a poco più che ruscelli spesso inquinati da scarichi abusivi e da depurazioni malfatte.

L’ACQUA, BENE FONDAMENTALE PER L’UOMO

L’acqua è fondamentale per il benessere umano, l’energia e la produzione degli alimenti, per gli ecosistemi sani, la riduzione di povertà e molto altro.

Tuttavia, stiamo attualmente affrontando una crisi idrica mondiale. Miliardi di persone in tutto il mondo continuano a non avere accesso all’acqua. Circa quattro miliardi di persone soffrono di scarsità idrica estrema per almeno un mese all’anno.

IN ITALIA SI PERDONO CONTINUAMENTE RISORSE IDRICHE

Acqua dunque, risorsa essenziale. Ma acqua che, anche in Italia, o è inquinata o se ne va via. I dati aggiornati ci dicono che il 42% si perde dagli acquedotti di tutta Italia, 3 milioni di cittadini sono a rischio razionamento per il prossimo periodo estivo e già tanti Comuni in tutta la penisola già oggi vengono riforniti dalle autobotti.

Nell’era del cambiamento climatico, in cui i rischi legati i rischi legati ai fenomeni estremi sono aumentati in modo allarmante per le inondazioni e i danni da siccità, l’acqua stessa può essere la soluzione chiave al cambiamento climatico. Lo stoccaggio del carbonio può essere migliorato proteggendo ambienti come le torbiere e le zone umide, l’impiego di pratiche agricole sostenibili può contribuire a ridurre lo stress sulle riserve di acqua dolce e il miglioramento delle infrastrutture di approvvigionamento idrico e igienico-sanitarie può garantire a tutti l’accesso a risorse vitali in futuro.

“L’acqua deve essere al centro delle politiche e delle azioni per il clima. Una gestione sostenibile dell’acqua negli usi civili e nelle attività produttive può aiutare a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici e a proteggere le società e gli ecosistemi. Le soluzioni idriche sostenibili e accessibili devono diventare una priorità. Oltre le celebrazioni è importante conoscere e capire cosa si può fare, partendo dai nostri fiumi, ambienti unici ed essenziali per la vita” – dichiara Alessia Gambuzza, presidente del Circolo Legambiente Scicli “Kiafura”.

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