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CHIUSA LA PISCINA COMUNALE
22 Nov 2013 15:01
Nella mattinata di oggi 22 novembre, il CONI, affidatario della gestione della piscina comunale, fino al 31 ottobre scorso, ha fatto pervenire una lettera di rinuncia alla proroga tecnica che era stata annunciata da una apposita delibera, ma non formalizzata con idonea convenzione, ancora, dopo 21 giorni.
La decisione dei vertici del CONI, alla luce della mancata ufficializzazione della proroga, è ineccepibile per tutta una serie di motivazioni di carattere legale, considerato anche che, con la nuova normativa la delegazione provinciale è solo una emanazione del CONI nazionale.
Ma negli ambienti vicini agli sport acquatici, praticati appunto nell’impianto di contrada Selvaggio, circolano voci relative ad un malessere diffuso che complica non poco la situazione.
Innanzitutto pare che le società sportive affiliate alla Federazione Italiana Nuoto si rifiutino di pagare il ticket imposto dal Comune nel quadro delle nuove norme relative ai cosiddetti servizi a domanda individuale. Il rifiuto complica il normale andamento della gestione, considerato che l’Amministrazione lo aveva destinato alla cooperativa che gestisce l’impianto, in cambio del taglio del contributo di 60.000 euro finora destinato.
Ma ci sarebbe anche un tentativo, neanche tanto nascosto, di qualche società di nuoto, o comunque di persone vicine alle stesse, che spingerebbe ad estraniare il CONI dalla gestione, e di questo si è avuta conferma specifica da Roma e da Palermo, come pure sulle implicanze legate alla sorte dei lavoratori della cooperativa.
Il malcontento serpeggia fra i praticanti delle discipline, ma non solo: sul piede di guerra sarebbero anche i genitori dei giovanissimi che frequentano i corsi di nuoto, per cui si arrivano a pagare cifre nell’ordine di 600 euro l’anno. Normale che arrivando alla Piscina e trovando i cancelli sbarrati monta la protesta.
Protesta i cui si è fatta subito interprete Elisa Marino, Consigliere comunale del gruppo misto, che, avuta conferma, in Comune, di quanto da noi sopra specificato, esprime il proprio disappunto per una decisione dagli effetti assai gravi.
La Marino esprime anche preoccupazione per gli eventuali tempi lunghi che si prospettano per la soluzione del caso, allertando anche contro l’eventuale incuria e degrado che potrebbe colpire l’impianto nel caso la chiusura si prolungasse eccessivamente.
Immancabile, nelle parole della Marino, il riferimento polemico verso l’amministrazione grillina, incapace, a suo dire, di attuare la tanto decantata ‘rivoluzione’.
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