Calcio: il bomber Fabio D’Agata al Comiso

Un vero e proprio colpaccio per l’Asd Città di Comiso. Il ritorno a casa del guerriero, o meglio del pocho, così come è stato soprannominato dagli avversari ma anche dai compagni di squadra. Fabio D’Agosta, attaccante sopraffino, classe 1985, vittoriese, giocherà la prossima stagione con la maglia verdearancio dopo avere vestito i colori casmenei nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012. Ad accogliere D’Agosta, ieri pomeriggio, allo stadio comunale “Peppe Borgese”, la dirigenza guidata dal presidente Salvatore Scifo. “Questa è la prova – ha sottolineato Scifo – che stiamo facendo sul serio. D’Agosta, in questa categoria, è un lusso per qualsiasi squadra. E abbiamo cercato di creare le condizioni migliori per poterlo fare esprimere al meglio”. 


Un’operazione di mercato dal notevole spessore portata a compimento dal diesse Alessandro Nifosì con il decisivo supporto del tecnico, Gaspare Violante. E il nuovo arrivato ripete come un mantra una sola parola d’ordine. Quale? “Riscatto – dice il bomber – sì, dovrà essere la mia stagione del riscatto, devo rifarmi del tempo perduto dopo che lo scorso campionato non è andato, per quanto mi riguarda, come avrei voluto. Comiso? E’ come se fosse casa mia. Ritrovo il diesse Nifosì ma, soprattutto, mister Violante con cui abbiamo cominciato assieme a tirare calci a un pallone. Meglio di così non potevo sperare. Darò il massimo per questo progetto e cercherò di fare quello che meglio mi riesce, cioè andare a segno”. Il diesse Nifosì non ha dubbi: “L’arrivo di Fabio è la riprova che la società ce la sta mettendo tutta per mettere a disposizione di mister Violante un organico di primo livello. Il prossimo, per il Città di Comiso, sarà un campionato che si annuncia molto stimolante. 


E cercheremo di partire sin da subito con il piede giusto nonostante la concorrenza si annunci molto agguerrita”. D’Agosta ha giocato con il Vittoria, con il Siracusa, con l’Acireale, con la Leonzio, con lo Sporting Eubea, con il Marina di Ragusa e con il Santa Croce. “La barba? – scherza – non la taglierò. Sembrerei un giocatore juniores altrimenti. E poi chi lo intimorirebbe l’avversario? Sì, mi sento proprio bene. Ho voglia di esprimermi su altissimi livelli. Lavorerò sodo per raggiungere questo obiettivo”. 

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