Barista di Ventimiglia applica sconto al caffè da asporto per i no vax

“Dal prossimo 10 gennaio o, comunque, da quando i non vaccinati non potranno piu’ sedersi a un tavolo, neppure nel dehor, ho deciso che applichero’ uno sconto sulle loro consumazioni da asporto, perche’ mi sembra giusto, visto che non potranno usufruire di un servizio completo”.

A parlare e’ Sonia Oliverio proprietaria di una caffetteria in centro a a Ventimiglia. La donna non e’ vaccinata, ma nel rispetto della normativa sanitaria effettua il tampone tre volte a settimana per poter lavorare. “Ho deciso che mettero’ il caffe’ a 80 centesimi, anziche’ un euro e faro’ sconti anche su cappuccini e bicchieri di latte. Abbiamo avuto un’alluvione (nell’ottobre del 2020, ndr) e il lockdown e mi hanno aiutata tutti: vaccinati e non vaccinati. Prima il non vaccinato non poteva prendere il caffe’ all’interno del bar, ma solo fuori o al bancone; ora neanche piu’ al bancone; e presto neppure seduto nel dehor. Mi sono messa nei loro panni.

La vita e’ gia’ triste cosi’, perche’ levare pure la possibilita’ di bere un caffe’? Sembra di tornare negli anni ’40 del secolo scorso. Non e’ possibile che una persona paghi le tasse e gli venga negato di sedersi in un bar. Lo mettano obbligatorio il vaccino e lo faro’ anch’io – ha detto -. Non sono contro i vaccini, ci mancherebbe. Ho vaccinato entrambe le mie figlie; io stessa mi sono vaccinata contro diverse patologie, anche a pagamento. Pero’ fatto una volta, dura per sempre o per tanti anni. Se c’e’ un’epidemia di vaiolo sono protetta, ma non e’ possibile che ci si debba vaccinare ogni quattro mesi”. L’imperiese ha una percentuale di vaccinati bassa, pari al 53% contro il 78,7% dell’intera regione.

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