A MARINA DI RAGUSA UNA STRADA AL PROF. CARMELO SPAMPINATO

13 Lug 2011 10:33

Da oggi la principale via d’accesso a Marina di Ragusa cambia nome. Con una breve ma sentita cerimonia, al cospetto di familiari, colleghi e amici, il sindaco Nello Dipasquale ha intitolato la ex via 450 al chirurgo Carmelo Spampinato, una istituzione nel campo della sanità non solo iblea.

“In un periodo difficile come questo – sottolinea il sindaco – è importante per la collettività avere buoni esempi da seguire. Il Prof. Spampinato è senz’altro uno di questi. Molte autorevoli voci hanno evidenziato presso il mio ufficio l’importanza di dedicare una strada a questa personalità che si è distinta dal punto di vista professionale e anche umano, come dimostrano i numerosi amici e colleghi qua presenti”.

Commozione nelle parole del dott. Giorgio Distefano che ha voluto ricordare “il suo Professore” raccontando alcuni episodi della sua vita, dai concorsi vinti con merito alla nomina presso il presidio medico ibleo che con impegno e coraggio è riuscito a migliorare sia dal punto di vista strutturale che qualitativo. Nel corso della sua carriera pubblicò diversi lavori scientifici ed introdusse alcune tecniche chirurgiche innovative, ottenendo per alti meriti la medaglia d’oro del Ministero della Sanità, la medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana e la nomina di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. A sciogliere i nastri della bandiera che avvolgevano la nuova indicazione stradale gli orgogliosi figli Rosanna e Francesco.

“Ringraziamo il sindaco Dipasquale per questo importante gesto – dichiarano – che evidenzia l’attenzione anche delle istituzioni nei confronti di nostro padre, una figura ancora oggi molto amata, come dimostrano i numerosi gesti di affetto da parte di vecchi pazienti, ex allievi e amici”.

Il Prof. Spampinato, originario di Paternò, nel 1934 assunse il primariato di chirurgia presso l’Ospedale di Frascati e nel contempo conseguì la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia. Scoppiata la guerra nel 1941 si trasferì a Ragusa, città in cui lavorò presso l’Ospedale Civile ricoprendo il ruolo di primario. Dopo pochi mesi si arruolò come volontario e prestò servizio come capitano medico presso l’Ospedale Militare di Caltanissetta. Dopo la liberazione nel 1943 fece rientro a Ragusa tornando al posto di primario di Chirurgia che mantenne fino al 1971, anno del suo pensionamento.