VITTORIA. TENTATO OMICIDIO. ARRESTATO BRACCIANTE AGRICOLO

Nella serata di ieri, giorno 24 febbraio, i militari della Compagnia di Vittoria hanno arrestato un incensurato cl. 81, vittoriese, bracciante agricolo, poiché veniva accertato che, verso le ore 17.00 di ieri, utilizzando un fucile da caccia automatico cal. 12 prelevato dalla residenza del padre, imprenditore agricolo, da quest’ultimo legalmente detenuto, attingeva con 5 pallini un 15enne gelese, studente, il quale si era introdotto in una serra dell’azienda agricola di  proprietà della madre dell’arrestato ove lo stesso lavora, sita in Vittoria – “C.da Cava Albanello”, per raccogliere dei cetrioli in compagnia del padre, bracciante agricolo, pregiudicato, minacciandoli successivamente di non chiamare i Carabinieri.

A seguito dell’evento, il padre del ragazzo trasportava lo stesso presso il Pronto Soccorso del locale Ospedale Civile, contattando nel percorso la Centrale Operativa tramite l’utenza 112. Di lì l’immediato intervento dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria che recuperava l’arma del delitto e rintracciava il ragazzo autore del gesto conducendolo in caserma, dove unitamente ai colleghi della Stazione di Vittoria e del Nucleo Operativo veniva ricostruito l’accaduto.

I sanitari del nosocomio vittoriese, dopo aver prestato le cure del caso al ragazzo, lo giudicavano guaribile in 10 giorni salvo complicazioni per “ferite da arma da fuoco al torace e al cranio” dimettendolo successivamente. Il padre del ragazzo è invece rimasto illeso.

Il 31enne invece veniva dichiarato in stato di arresto e condotto presso la caserma di Via Garibaldi, da dove, al termine delle formalità di rito, veniva associato presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea, davanti la quale dovrà rispondere del reato di tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo. L’arma del delitto veniva sottoposta a sequestro, unitamente ad un secondo fucile, anch’esso legalmente detenuto dal padre, i quali erano entrambi custoditi senza adottare le cautele necessarie previste dalla leggi sulle armi, in quanto conservate in un armadio di legno sprovvisto di chiusura a chiave.

 

 

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