È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UN TRENTACINQUENNE RAGUSANO RESPONSABILE DI “ATTI PERSECUTORI”
02 Giu 2012 07:03
Personale della Squadra Mobile di Ragusa ha eseguito, nei confronti del ragusano C.C., di anni 35, responsabile del reato di cui all’art. 612-bis c.p. (atti persecutori – c.d. stalking) in danno di una ventiquattrenne la misura cautelare prevista dall’art. 282-ter c.p.p. (divieto di avvicinamento ai luoghi frequentato dalla persona offesa), a causa di una serie di vessazioni inflitte alla vittima consistite in intrusioni nella vita privata e comunicazioni anche telefoniche ripetute e indesiderate, al punto da provocare alla malcapitata forte ansia e paura.
Gli esiti investigativi forniti dalla «sezione specializzata» della Squadra Mobile sono stati posti a fondamento della misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa, Dr.Claudio MAGGIONI , su richiesta del P.M. Dr.ssa Monica MONEGO.
La vita della vittima era diventata particolarmente difficile per timore di ricevere nuove molestie; aveva paura di uscire di casa e dal posto di lavoro peraltro espletato in ore serali, temendo seriamente per la propria incolumità personale e la gestione della quotidianità.
La condotta posta in essere dal persecutore era finalizzata al tentativo di recuperare il rapporto precedente e successivamente, vista la negativa, per vendicarsi per essere stato “mollato”. In situazioni normali, quando si cerca di stabilire una relazione con qualcuno, la maggior parte delle persone è in grado, dopo alcune risposte negative, di comprendere che l’altra persona non è interessata. Ma l’indagato non si è reso conto che il continuare a insistere ulteriormente poteva significare dare inizio ad una condotta di stalking.
Lo stalking distrugge la vita delle persone – non solo quella della vittima, ma spesso anche quella dei famigliari. Ogni aspetto della vita della vittima può essere influenzato negativamente da questa esperienza – relazioni sociali, lavoro ed assetto della vita quotidiana. Questo aspetto differenzia lo stalking dalle normali interazioni sociali.
Così come più volte evidenziato dagli operatori, non bisogna mai sottovalutare queste situazioni: occorre essere consapevoli che sono molto rischiose in quanto soggette ad escalation; non esitare a rivolgersi alla Polizia di Stato: gli operatori sapranno consigliare la vittima e darle un aiuto professionale.
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