Un emendamento di Ignazio Abbate per incrementare i fondi per Ibla e un altro per sostenere gli altri Comuni Unesco

Presentato un emendamento dell’on. Ignazio Abbate per incrementare i fondi della legge su Ibla. Un obiettivo che arriva dopo che è scattato “l’allarme rosso” per la legge speciale che rischia di non essere rifinanziata in quanto il Governo regionale presieduto da Schifani avrebbe deciso di non procedere con delle riserve economiche per alcuni Comuni, con l’obiettivo di cercare, per come possibile, di potenziare le distribuzioni per tutti i Comuni siciliani.

L’EMENDAMENTO

Per cercare di invertire questa tendenza, l’on. Ignazio Abbate ha in questi giorni presentato due emendamenti. Il primo, già passato in commissione affari istituzionali, mira a distribuire fondi, per un totale di 20 milioni di euro, da distribuire tra i vari Comuni siciliani patrimonio dell’Unesco, per fare quanto, in più di 40 anni, si è fatto a Ragusa Ibla con la legge speciale voluta dall’allora on. Giorgio Chessari. Questo emendamento ha già causato delle prime reazioni da parte delle opposizioni, in particolare dal Partito Democratico (che vi proponiamo alla fine di questo articolo) e stamani anche dal sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. Ma Abbate, da noi contattato, ci informa di aver presentato un altro emendamento per cercare di ottenere anche un finanziamento maggiore per Ragusa Ibla, per Ortigia e per Agrigento, ovvero per le tre leggi speciali che finora hanno ricevuto somme attraverso il fondo di trasferimento di parti corrente. Con questo emendamento l’obiettivo sarebbe quello di rifinanziare queste tre leggi con 2 milioni di euro per ciascuna città.

“In pratica più di quanto hanno finora ricevuto negli ultimi anni, quando il finanziamento si è attestato a un milione e mezzo circa, come nel caso di Ibla – sottolinea Abbate – Si deve partire da un ragionamento. Purtroppo i trasferimenti ai Comuni sono sempre minori e anche su sollecitazione dell’Anci il Governo regionale, io dico giustamente, ha dovuto fare i conti in tasca e decidere di evitare le riserve economiche nei fondi di trasferimento. E così hanno dovuto fare per cercare di dare più risorse per tutti. Dopo questa decisione, necessaria dal punto di vista governativo, è partita l’attività parlamentare anche da parte mia e ho lavorato per la presentazione di un pacchetto di emendamenti.

Uno di questi riguarda l’istituzione di una riserva di 20 milioni di euro da dividere per tutti i Comuni siti Unesco con fondi europei sviluppo e coesione. Adesso ho presentato anche un altro emendamento, sempre attingendo da quel fondo europeo, per far assegnare 2 milioni di euro ciascuno a Ibla, Agrigento e Ortigia, in sostituzione della riserva della prima tipologia di fondi, non più utilizzabile perché avrebbe portato, piuttosto, ad un rifinanziamento molto ridotto”.

L’on. Abbate spiega che in caso di approvazione di quest’ultimo emendamento, i tre Comuni verrebbero esclusi però dalla divisione dei fondi previsti dal primo emendamento. “Come tutti sanno ogni anno ci sono lotte tra tutti i parlamentari per cercare di portare risorse verso i propri territori – spiega Abbate – e non sarebbe permesso, naturalmente, di poter reperire fondi contemporaneamente dai due canali di finanziamento. Ma l’obiettivo, che spero potrà essere ottenuto con il supporto della maggioranza e di parte dell’opposizione, è proprio quello di incrementare i fondi per la legge su Ibla. L’emendamento, di cui sono relatore, è stato presentato entro le 12 di oggi, come previsto dal regolamento, e sarà analizzato in commissione bilancio. In ogni caso, come dicevo, ho presentato più emendamenti per più Comuni. Anche su Ragusa ci sono altri emendamenti per impianti sportivi e scuole, ad esempio, con la speranza di portare a casa questo e altri risultati”.

E sulle polemiche delle ultime ore, Abbate dice: “Capisco che si debba fare l’opposizione, ma io credo che si debba parlare solo a fine lavori d’aula, non prima. Sembra un processo alle intenzioni”.

LE REAZIONI

Il sindaco Peppe Cassì interviene sull’eliminazione della Legge su Ibla

“Eliminare la Legge Speciale su Ibla, come quella per Ortigia e Agrigento, a favore di un’unica norma di finanziamento per tutti i Comuni Unesco, è un errore perché non considera le specificità dei territori e gli obiettivi mirati delle leggi speciali che, come nel caso della 61/81, sono di molto antecedenti al riconoscimento Unesco. Abbiamo quindi già manifestato la nostra contrarietà nelle sedi opportune. In questi anni Ibla, Ortigia e Agrigento hanno saputo dimostrarsi volàno di intere aree: ben venga quindi una legge Unesco che sostenga diversi Comuni, ma non a discapito di chi ha dimostrato di saper valorizzare il proprio patrimonio anche nell’interesse di tutta l’isola.”

Dipasquale: “Ci risiamo: vogliono cancellare la legge su Ibla. Non lo permetteremo”
“Apprendiamo che parte della maggioranza del Governo Schifani sta lavorando per una norma che servirà a dare risorse a tutti i centri inseriti nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità UNESCO cancellando, di fatto, la legge speciale su Ragusa Ibla. È l’ennesimo tentativo di scippo ai danni della città di Ragusa e su questo sono pronto alla battaglia in Assemblea”. Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico, commentando la notizia dell’inserimento in Finanziaria regionale di una norma che stanzierebbe 20 milioni di euro da dividere per le 13 città che hanno avuto il riconoscimento UNESCO. “La legge speciale per Ragusa Ibla – spiega Dipasquale – è nata decenni prima che il quartiere barocco venisse dichiarato patrimonio dell’Umanità ed è una legge di settore, come quella per Ortigia e Agrigento, con un regolamento preciso per interventi mirati.
Ben vengano nuove norme per aiutare le città che hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO, ma ciò non sia un alibi per scippare Ragusa delle risorse che ogni anno, con fatica, siamo riusciti a far ottenere. Creare una legge che divida un numero limitato di risorse per 13 città in base a criteri come la popolazione, è una mossa che aiuterà solo i centri maggiori e lascerà alla provincia di Ragusa solo le briciole. Temo che questa manovra non sia altro che l’ennesimo tentativo di sottrarre risorse a Ragusa, come accade ogni anno da più parti. Non lo permetteremo e il Partito Democratico all’ARS ha già presentato degli emendamenti per impedire che ciò accada”.
“Ricordo che attualmente la legge su Ibla fissa un contributo annuale di un milione e mezzo di euro e ritengo che se ci sono centri che hanno bisogno di analoghi finanziamenti – conclude Dipasquale – bisogna essere bravi a lavorare per quei territori e non contro altri”.

“Giù le mani dalla legge su Ibla”, le dichiarazioni di Peppe Calabrese, segretario cittadino PD Ragusa
“Se qualcuno a Palermo ha intenzione di toccare la legge speciale su ibla, non per migliorarla, ma per cancellarla, sappia che i ragusani saranno pronti alle barricate”. Così Peppe Calabrese, segretario cittadino del Partito Democratico di Ragusa, alla notizia di una norma che intende superare e cancellare la legge regionale 61/81. “Questa norma ha permesso di trasformare in meglio il quartiere barocco di Ragusa – spiega Calabrese – e l’on. Abbate, promotore dell’iniziativa che vorrebbe cancellarla, dovrebbe lavorare per creare nuove norme in grado di generare processi virtuosi e non cancellare ciò che già c’è. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i consiglieri comunali di Ragusa che hanno scelto Abbate e il partito di Cuffaro come propri riferimenti a Palermo. Vorremmo sapere cosa ne pensa il sindaco di Ragusa Cassì che pare proiettato verso un’alleanza elettorale con il partito di Cuffaro pur presentandosi come uno che rinnega i partiti. Avranno il coraggio e la forza di difendere la legge su Ibla contro questa insopportabile ingerenza che cela la volontà precisa di distruggere Ragusa Ibla e quanto di buono è stato fatto in tutti questi anni?”. “Il Partito Democratico non ci sta – aggiunge Calabrese – e tramite i vertici regionali e i propri rappresentanti all’ARS, cominciando proprio con l’on. Nello Dipasquale, daremo battaglia per rifinanziare la legge su Ibla e assicurare la sua sopravvivenza. Su una cosa sola Abbate ha ragione: quando dice che le risorse per Ibla sono poche. Per questo dobbiamo ringraziare la maggioranza di governo degli ultimi cinque anni e che sta governando anche oggi. Ai tempi di Crocetta l’entità delle somme era maggiore, grazie alla costante vigilanza e al peso politico del parlamentare di maggioranza ragusano Dipasquale. Se l’on. Abbate riesce a promuovere una nuova norma che faccia arrivare altre risorse ai comuni patrimonio dell’Umanità che ben venga. Ma questa non sia la strada per cancellare ciò che esiste già sulla base di antiche rivalità campanilistiche. Anzi, gli lanciamo una sfida: riportare le somme per Ibla ai livelli del Governo Crocetta”. “La città di Ragusa – conclude Calabrese – attende di conoscere le posizioni del sindaco Cassì e di alcuni consiglieri nei confronti del loro nuovo referente politico e delle sue prime mosse all’ARS evidentemente ostili nei confronti della nostra città”.

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