UN ARRESTO ED UNA DENUNCIA DELLA SEZIONE VOLANTE

Nell’ambito del potenziamento del dispositivo di prevenzione e controllo del territorio predisposto dal Questore di Ragusa Filippo Barboso, personale dell’U.P.G.S.P.-Sezione Volanti, ha proceduto all’arresto in flagranza di VESPA Giovanni, pluri-pregiudicato, per furto aggravato ai danni del titolare di un negozio di ortofrutta. Alle ore 13.30, il personale della volante 1, su segnalazione della Sala Operativa, si recava in viale dei Platani per furto in atto presso una bottega ortofrutticola. Giunto sul posto, il personale operante notava il già conosciuto VESPA Giovanni fuggire dalla finestra della bottega segnalata. Nel contempo, giungeva sul posto la volante II e VESPA veniva immediatamente bloccato e tratto in arresto.

Il malvivente, veniva trovato in possesso della refurtiva consistente in due provole vaccine e 5,19 euro in monete di vario taglio, appena asportate dalla bottega. La citata refurtiva, veniva restituita in sede di denuncia al proprietario della bottega, il quale riconosceva i beni asportatigli. Dal sopralluogo è stato accertato che Vespa, per accedere al locale, aveva usato violenza sulle cose sollevando la saracinesca dell’esercizio commerciale e forzando la finestra con  un cacciavite A carico di Vespa è stata eseguita una perquisizione ai sensi dell’art. 352 C.P.P. a seguito della quale, veniva rinvenuto addosso allo stesso il cacciavite utilizzato per forzare la finestra. Su disposizione del Sostituto Procuratore D.ssa M. Monego, il Vespa veniva condotto presso la locale Casa circondariale.

Sempre nell’ambito dei servizi di prevenzione generale e controllo del territorio, personale della Sezione Volanti ha denunciato, in data 12 marzo u.s., in stato di libertà per furto S.D., diciassettenne di Chiaramonte incensurato. I fatti si sono svolti all’interno di una pizzeria ubicata in questo capoluogo. S.D., mentre si trovava all’interno del locale con alcuni amici, si impossessava di un costoso telefono cellulare, sottraendolo ad un cliente seduto ad un altro tavolo. La vittima, rendendosi conto che le era stato sottratto il proprio cellulare, si rivolgeva al gestore chiedendo se per  caso qualcuno lo avesse trovato e consegnato. Ricevendo risposta negativa, chiedeva l’intervento delle Volanti.

Il cellulare, privo di sim card, veniva recuperato in tasca al minore e restituito alla vittima. Lo stesso S.D., collaborando con gli agenti, dichiarava d’essersi disfatto della scheda sim del telefono, gettandola in un campo incolto. Considerato comunque il lieto fine dell’episodio e la piena collaborazione di  S.D. che ammetteva i fatti, gli agenti operanti procedevano soltanto alla  denuncia in stato di libertà di quest’ultimo alla Procura della Repubblica Presso il Tribunale dei Minorenni, previa intesa col  Pubblico Ministero di turno, non rendendosi pertanto necessaria l’adozione di misure precautelari.

Nella stessa giornata di sabato, giungeva in Sala Cot una segnalazione di persona che sul social network Facebook aveva manifestato intenzioni suicide. Con l’ausilio della Polizia Postale, entrando nel profilo di tale signora, si accertava che la stessa aveva effettivamente espresso la volontà di farla finita. Recatasi immediatamente presso la residenza della signora, la pattuglia della Volante verificava lo stato confusionale nonché l’alito vinoso della stessa intenta sempre al suicidio.

Veniva avvisato il 118, considerato che la signora aveva ingerito circa 20 pillole ansiolitiche. Nel frattempo sopraggiungeva il figlio che confermava i problemi psichiatrici della madre che avevano reso necessarie nel tempo  le cure da parte di uno psichiatra. Grazie al tentativo di convincimento da parte delle Volanti, la donna dopo varie resistenze, acconsentiva al ricovero ospedaliero per le cure del caso.

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