U MARI NON SI SPURTUSA…

Si naviga per il meraviglioso mare di Scoglitti, l’oro blu, il nostro  orgoglio. Ci si dirige verso il raggiungimento della Piattaforma Vega  B, quella che distruggerà il Mar Mediterraneo. Il 9 settembre 2012 è una data fondamentale che deve servire per smuovere le coscienze quelle rappresentate da un governo nazionale investito di autorizzazione a creare le trivelle:questi mostri di ferro costruiti appositamente per bucare il mare.

Peppe Nicastro del Movimento Territoriale di Azione Democratica interviene fiancheggiato dall’esponente e responsabile del
movimento dei Meridionalisti Italiani  l’on. Beppe De Sanctis per combattere una battaglia comune quella del NO alle trivellazioni: lotta
legittima, importante per difendere il nostro mare, quello dei greci, quello di Ulisse, l’unica nostra risorsa essenziale per l’esistenza.

De Sanctis entusiasta proclama lo scopo della giornata con enorme apprezzamento  alludendo alla piena disponibilità da parte dell’Ass.
Regionale all’agricoltura e alla pesca on. Francesco Aiello nel sposare l’iniziativa dei sostenitori di Greenpeace impegnati nella difesa
dell’ecosistema marino. Iniziativa questa, atta a rinfrancare l’orgoglio del popolo siciliano, vittoriese, scoglittese, come dice Nicastro in virtù dell’unico motto incisivo: U mari nun si spurtusa!! lotta dunque ai pozzi petroliferi, lotta alle perforazioni lungo il Mar Mediterraneo, lotta alle 62 piattaforme installate sul nostro mare da parte del governo nazionale che invece di agevolare con il calo del prezzo del petrolio o della benzina insiste nel trivellare e perforare quella ricchezza del nostro ecosistema marino.

“Il nostro è un mare bellissimo foriero di storia, protagonista assoluto della letteratura greca e latina, un mare fantastico, dalle mille risorse. Quindi lancio un appello ai siciliani e al loro orgoglio. Unitevi per dire no alle perforazioni. Il nostro è un mare che riscatta Scoglitti e Vittoria” ribadisce Peppe Nicastro.

Un governo nazionale che ha dimenticato i siciliani non concedendo alcuna agevolazione ma autorizza lo scempio dei lavori rovinando ogni risorsa del mare. Ma il governo regionale  dice no e lo fa stilando il 23 agosto un ordine del giorno al riguardo, il proprio dissenso chiedendo e lottando affinché vengano bloccate le trivellazioni. L’appello deve essere accorato, l’unione fa la forza a dire no alla nostra condanna a morte. Un appello alla salute e alla vita. 

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