Sul Pte di Scoglitti errore della sanità regionale. L’accusa dell’on. Campo

“Apprendiamo con soddisfazione dell’intenzione dell’assessore Razza, che arriva a seguito della nostra interrogazione del 28 novembre scorso, di fare marcia indietro sulla paventata chiusura del Pte di Chiaramonte Gulfi. Al tempo stesso non possiamo non stigmatizzare la linea del Governo regionale che è ancora intenzionato a chiudere il Pte di Scoglitti, non risultando coerente nemmeno con le sue stesse disposizioni”.

Lo dice la deputata regionale del M5S, Stefania Campo, a proposito della paventata soppressione dell’importante presidio ipparino, rilevando favorevolmente allo stesso tempo da articoli di stampa, l’intenzione di non sopprimere quello di Chiaramonte. “Il PTE di Chiaramonte – dice Campo – dal 2015 al 2018 non è infatti mai sceso sotto i 6200 interventi, addirittura nel 2017 sono stati 6580, mentre le disposizioni attuali prevedono, espressamente, la salvaguardia di tutti i presidi che registrano un numero maggiore di 6000 interventi-passaggi dallo stesso, al di là, chiaramente, della gravità dei casi in cui il personale, medico-sanitario e soccorritori in genere, sia intervenuto. E, quindi, così come avvenuto per i 4 PTE siciliani (Pachino, Cammarata, Bagheria e Carini), salvati dalla mannaia regionale perché registrano un risultato più alto di 6000, anche Chiaramonte deve continuare ad avere tutto il diritto di stare in questo importante gruppo di presidi territoriali di emergenza”. Ma non è tutto.

“Altresì, anche il PTE di Scoglitti – prosegue l’esponente del M5S – nonostante l’anno scorso abbia registrato 4300 interventi, in realtà, sempre in base ai parametri regionali di deroga alla norma Balduzzi, dovrebbe essere classificato, a mio ragionevole avviso, come PTE ad “alto impatto”. Per ben tre motivazioni, e requisiti, fondamentali: Scoglitti si trova a più di 20 minuti dal pronto soccorso più vicino, quello di Vittoria appunto; è una importantissima località turistica che raggiunge diverse decina di migliaia di residenti ed ospiti per vari mesi dell’anno; e inoltre il tragitto stradale più veloce, per raggiungere l’ospedale ipparino, obbliga all’attraversamento di tutta la città, con relativo super traffico urbano e rallentamenti vari e gravissimi, per qualsiasi cittadino che abbia bisogno di arrivare urgentemente presso il pronto soccorso di Vittoria.

A queste considerazioni tecniche mi permetto di aggiungere anche un aspetto squisitamente “politico”, in virtù di alcune importantissime, e inoppugnabili, caratteristiche specifiche del territorio stesso di Scoglitti: infatti in questa area della provincia iblea, denominata, oramai da decenni, “fascia trasformata”, ogni giorno si riversano, per lo svolgimento delle attività lavorative serricole, almeno 10mila persone. Una straordinaria moltitudine di lavoratori agricoli che aggiunta ai residenti della frazione stessa e alla popolazione immigrata che lavora nell’area dei Macconi (regolare e, purtroppo, anche clandestina) rappresenta un “caso particolare” rispetto a tutti gli altri PTE considerati e classificati dalla Regione come a “basso impatto”.

Insomma, pensare che il PTE di Scoglitti, possa essere classificato in tal modo è una assurdità evidente. Ecco perché è necessario che Musumeci e Razza facciano un passo avanti, come sembra sia loro intenzione, nei confronti del PTE di Chiaramonte e riclassifichino, con prontezza e saggezza ad “alto impatto”, quello di Scoglitti. Queste sono le ragioni che andremo a difendere al tavolo tecnico che si terrà oggi con l’Assessore alla Sanità e la deputazione che sostiene il governo regionale”.

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