SODDISFAZIONE DEL CONSIGLIERE FILIPPO ANGELICA CHE L’AVEVA PROPOSTO

E’ stato approvato martedì sera, nel corso dei lavori del Consiglio Comunale, l’atto di indirizzo presentato dal consigliere Filippo Angelica destinato ad impegnare l’amministrazione “ad appostare nel Piano di spesa 2011 somme adeguate per lo studio e la valorizzazione del ritrovato pittorico della scuola del Caravaggio e portato recentemente alla luce a Palazzo Garofalo”. Come molti ricorderanno, la proposta da sottoporre al vaglio dei consiglieri era stata messa agli atti a metà delle scorso luglio e seguiva di poche settimane il ritrovamento di un dipinto da parte del restauratore Sebastiano Patanè che stava lavorando ad un paravento ligneo nella futura sede del museo della Cattedrale. Il documento è stato approvato con 13 voti a favore e 10 astenuti, sui 23 consiglieri presenti e quasi la totalità dei firmatari dell’atto.

“E’ per me motivo di grande soddisfazione – ha dichiarato Angelica – perché in questo modo è stato evidenziato l’interesse che le istituzioni locali, ed in particolare il Comune di Ragusa con i suoi consiglieri, hanno nei confronti delle politiche culturali e nella promozione di quelle attività di studi e di ricerca che, se sostenute, sono di grande utilità per la crescita e lo sviluppo della città. Bisogna tener presente, infatti, che se le ipotesi di attribuzione dell’opera al Caravaggio o a qualche allievo della sua scuola dovessero essere confermate, il patrimonio culturale ibleo si arricchirebbe di un ulteriore motivo di vanto. Inoltre – aggiunge il consigliere dell’Udc – è mia intenzione ringraziare il sindaco Dipasquale che nel suo intervento in aula ha elogiato l’iniziativa; un plauso va anche ai consiglieri dei gruppi dell’Udc, Mpa, Pid, Idv, Alleanza Popolare e Ragusa Futuro che votando a favore hanno contribuito ad un’opportunità per lo sviluppo del territorio. Grazie a loro – conclude Angelica – saranno impegnate somme concrete da affidare alla Curia, precisamente al Museo della Cattedrale di San Giovanni Battista, da destinare alla prosecuzione delle attività di indagine e restauro del dipinto”. (m.c.)

 

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