“SIETE MATITE NELLE MANI DI DIO”

24 Nov 2012 13:20

Ieri sera il comune montano ha salutato il sacerdote Padre Graziano che è stato trasferito, con la carica di parroco, nella parrocchia della Madonna delle Lacrime di Vittoria. Padre Graziano è arrivato a Chiaramonte Gulfi cinque anni fa ed esattamente il 21 ottobre, qui ha conosciuto e portato avanti alcune realtà e ripristinate le vecchie come il  gruppo Scout. “È stato un sacerdote con il quale si è lavorato bene – dice padre Giovanni Nobile, parroco della parrocchia di S. Maria la Nova– Abbiamo lavorato fianco a fianco con i giovani ed in questa serata, più che mai, hanno dimostrato un grande affetto. Lavorare assieme ci ha fortificati e lo ha fatto crescere. – continua- Padre Graziano è stato un degno sostituto quando avevo problemi di salute.” La serata di saluto è iniziata subito dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal giovane sacerdote alla presenza della comunità, di Padre Barbera, delle realtà religiose come: il gruppo catechisti con i loro ragazzi, il gruppo ACR, il gruppo di evangelizzazione, l’oratorio ed il gruppo scout che lo hanno salutato con dei messaggi,delle lettere e dei video che raccontavano i momenti più significativi.  Anche le autorità civile erano presenti con gli assessori ed il sindaco che è intervenuto sottolineando come l’operato del giovane sacerdote, non è stato vano ed anzi lascia qualche cosa di importante. Inoltre gli ricorda che quando verrà nel nostro comune sarà sempre un chiaramontano per tutti. Subito dopo gli ha consegnato un crocifisso in argento. “Tutto passa Dio solo resta” questa è la frase introduttiva che padre Graziano ripeterà in più momenti nel suo discorso, sottolineando come ogni cosa che inizia è destinata a finire ma solo Dio rimane immutato. Quando alcuni ragazzi in lacrime gli chiedono di dire no a questo trasferimento spiega che lui ha il dovere di obbedienza al Vescovo. Inoltre tranquillizza tutti dicendo il suo successore sarà degno del compito che gli verrà affidato. Nel ringraziare i presenti prende in prestito una frase di Maria Teresa di Calcutta  che dice: “Siete matite nelle mani di Dio” e lascia in ricordo una matita con su scritto questa frase.