SENZA IDEE E PROGETTI CONCRETI DIVENTA SEMPRE PIU’ DIFFICILE EVITARE IL FALLIMENTO!

 

Il termine default non ci piace. Ci dà l’impressione della pillola addolcita. Ed invece è tempo di chiarezza. Di chiamare cose e situazioni con il giusto nome. Diciamo pertanto che il Comune di Pozzallo è in una situazione fallimentare. Grave e irreversibile. A meno di provvedimenti rivoluzionari e coraggiosi. Da adottare con urgenza. Per cui occorre avere scienza e coscienza delle iniziative da intraprendere e degli atti da proporre. Diversamente è impossibile uscire dal tunnel di una crisi che non ha precedenti nella storia della città marinara. Purtroppo i messaggi che arrivano da Palazzo “La Pira”, anzi che non arrivano, fanno temere il peggio. Raccolta rifiuti, porto, revisione del Piano Regolatore Generale, manutenzione delle strade, agibilità dello stadio comunale, abbonamenti Ast per i pendolari, bilancio preventivo, progetti in itinere già finanziati per i quali si rischia di arrivare fuori tempo massimo, decreti ingiuntivi senza soluzione di continuità, stipendi a rischio continuo. Questi  i problemi da risolvere. Il buio del tunnel diventa sempre più nero. E intanto in Consiglio si continua a discutere di mozioni e di sesso degli angeli, mentre il Palazzo brucia. Su dieci comunicati diffusi dal Comune, nove, regolarmente corredati di foto, hanno per oggetto cerimonie e comparsate varie. Per non dire del triste vezzo di trastullarsi ad annunciare fatti ed eventi proiettati nel futuro. Faremo, provvederemo, concluderemo. Occorre cambiare rotta. Le chiacchiere stanno a zero. Nessuno dei problemi più urgenti è stato risolto. Nessuno!  Vano e patetico, inoltre,  il tentativo di nascondersi dietro il paravento del debito comunale pregresso. Chi oggi siede nella stanza dei bottoni era perfettamente a conoscenza delle difficoltà da superare. Sapeva che non avrebbe trovato rose e fiori. Anzi era pure preparato ad affrontare una situazione ancora più pesante. In campagna elettorale l’onnisciente di turno aveva infatti pontificato in piazza su un debito comunale pari a 30 milioni di euro. E tutti i candidati a sindaco, chi più, chi meno, avevano accettato la “circostanza”, manifestando l’eroica volontà di riuscire a trovare comunque la giusta rotta per condurre la nave verso il porto della salvezza. Non ci si venga ora a raccontare favole. Ma c’è di più. Il debito accertato dalla Giunta presieduta da Luigi Ammatuna sarebbe, a quanto pare, di dieci milioni di euro. Venti milioni in meno di quanto annunciato dalla Cassandra di turno. Pur sempre una esposizione enorme per un Comune di diciottomila abitanti. Il tentativo di salvare il Comune va fatto subito, senza ulteriori perdite di tempo. Con idee e progetti di prima mano, senza infingimenti e demagogiche richieste di avalli popolari. Questo è il momento delle responsabilità. A ciascuno il suo.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it